Vittorina, London, Cadell, 1777

Vignetta Frontespizio
 SCENA II
 
 ROBERTO, poi donna ISABELLA
 
 Roberto
875Qual turbine! Megl’è ch’io me ne vada,
 prima che sul mio capo il fulmin cada.
 donna Isabella
 Siete voi l’arrogante,
 siete voi ’l villanaccio
 che mi ha fitta la porta nel mostaccio?
 Roberto
880Perdon, cara Isabella...
 donna Isabella
 Come! Qual insolenza!
 Con me tal confidenza! Ma che vedo!
 Siete lo sciagurato
 che rapire volea la mia figliuola.
 Roberto
885Rapirla! Anzi salvarla
 e da onorato galantuom sposarla.
 donna Isabella
 Voi mia figlia sposar? Voi la cugina
 sposar della marchesa?
 Roberto
                                             (Oh che mai sento!
 Vittorina... per dirla...
890mostrava nell’aspetto...)
 donna Isabella
 Marchesa, a tuo dispetto
 ti troverò, ti parlerò.
 Roberto
                                        Guardate;
 che ingiustizia! Che torto! Una cugina!
 D’una dama la figlia!
895La collera mi piglia.
 No, signora marchesa,
 soffrir non so l’orgoglio.
 Qui restar più non voglio. Se bisogno
 avete d’un agente o di un fattore,
900eccomi, di servirvi io avrò l’onore.
 
    Questa è una buona dama
 che merita rispetto,
 che di servir prometto
 con zelo e fedeltà.
 
905   Non basta un marchesato,
 da un morto ereditato.
 Bisogna trattar bene,
 giustizia usar conviene;
 e questa è quella dama
910che ve l’insegnerà. (Parte)