Vittorina, London, Cadell, 1777

Vignetta Frontespizio
 SCENA XII
 
 Il BARONE, VITTORINA, seguito di cacciatori; donna ISABELLA; poi ROBERTO con seguito di paesani; poi il CAVALIERE
 
 Barone
 Venite e non temete. Vi ho sottratta
795dalle man di un ribaldo...
 donna Isabella
 È dessa o a lei somiglia.
 Ah! Il mio cuor non m’inganna.
 Vittorina
                                                            Ah madre!
 donna Isabella
                                                                                  Ah figlia!
 Barone
 (La madre e la figliuola!
 Così improvvisamente!
800Par l’avventura un comico accidente).
 donna Isabella
 
    Cara figlia, alfin ti trovo;
 tutto so quel ch’hai sofferto,
 di costanza avesti il merto
 e il destin si cangerà.
 
 Vittorina
 
805   Ah il contento che ora provo
 fa ch’io scordi il duol passato.
 O momento fortunato
 della mia felicità!
 
 Barone
 
    (Oh che caso, oh che allegrezza!
810Piango anch’io di tenerezza).
 
 a tre
 
 Quando l’alma e il cuore è in calma
 fato rio poter non ha.
 
 Roberto (Con seguito di paesani, armati di grossi bastoni)
 
    Che insolenza! Che violenza!
 La fanciulla a noi cedete.
 
 Barone
 
815Disgraziato! Scellerato! (A Roberto)
 La fanciulla diffendete. (Ai cacciatori)
 
 Vittorina
 
 Santi numi!
 
 donna Isabella
 
                          Cielo! Aiuto.
 
 Roberto
 
 Attaccate. (Ai paesani)
 
 Barone
 
                      Caricate.
 
 Vittorina, donna Isabella a due
 
 Abbia il ciel di noi pietà!
 
 Barone, Roberto a due
 
820Un flagello si farà.
 
 Cavaliere
 
    Alto, alto, è mio l’impegno,
 quell’indegno perirà.
 
 Roberto
 
    Salva, salva. (Fugge co’ suoi paesani)
 
 Barone, donna Isabella a due
 
                             Ben gli sta.
 
 a quattro
 
 Ritornar non ardirà.
 
 Barone
 
825   La tua mano valorosa
 preservata ha la mia sposa.
 
 donna Isabella
 
 Eh! Che dice?
 
 Vittorina
 
                             Non intendo.
 
 Cavaliere
 
 Grazie, grazie ai numi rendo.
 Vittorina ha il ciel salvata,
830la virtude abbandonata
 non fu mai né mai sarà.
 
 Barone
 
    (Poverino! Mi vuol bene.
 Accarezza la sua mamma).
 
 Vittorina
 
 (Non accendersi a tal fiamma
835saria troppa crudeltà).
 
 tutti
 
    Sempre il fato non è ingrato
 e per noi si cangerà.
 
    Il cielo torbido
 di nubi carico
840riempiuta ha l’anima
 d’oscurità.
 
    Grazie alla provvida
 stella di Venere,
 il cielo fulgido
845per noi si fa.
 
 Fine dell’atto secondo