Vittorina, London, Cadell, 1777

Vignetta Frontespizio
 SCENA XI
 
 Il CAVALIERE e la suddetta
 
 Cavaliere
 Giusto mi pare il prevenir mio padre
 di quel che accade; l’amor mio svelargli,
 chieder grazia e perdono
 ed ottener del suo consenso il dono.
700La caccia non dovrebbe esser lontana.
 Se incontrarlo poss’io... Scusate, in grazia;
 veduto avreste rigirar qui intorno
 stuolo di cacciatori?
 donna Isabella
 Ne ho veduto poc’anzi
705una frotta.
 Cavaliere
                       Sapreste
 dirmi qual sia il cammino
 che i cacciatori han preso?
 donna Isabella
 Son discesi di là,
 passato han per di qua;
710han mangiato, bevuto e riposato;
 poi quell’altra montagna han rimontato.
 Cavaliere
 Grazie umili vi rendo.
 donna Isabella
                                           Eran guidati
 da un vecchio di buon gusto,
 forte, lesto, robusto.
 Cavaliere
715Mio padre.
 donna Isabella
                        Il padre vostro?
 Chi è? Come si chiama?
 Cavaliere
 Il baron di Sarzana.
 donna Isabella
 Nobile?
 Cavaliere
                  Vari secoli
 conta di nobiltade il padre mio.
 donna Isabella
720Nobile sono e titolata anch’io.
 Cavaliere
 Mostra l’aspetto vostro
 di qual grado voi siete.
 donna Isabella
 Ditemi, conoscete
 la marchesa del Vallo?
 Cavaliere
725La conosco.
 donna Isabella
                        E una giovine che seco
 vive da qualche tempo in compagnia,
 bianco viso, occhio nero e bionde chiome,
 la conoscete voi?
 Cavaliere
                                 (Cieli!) Il suo nome?
 donna Isabella
 Vittorina.
 Cavaliere
                     Ah signora,
730la conosco, l’ammiro; ella è un tesoro.
 donna Isabella
 L’amereste voi forse?
 Cavaliere
                                          Anzi l’adoro.
 donna Isabella
 Come! Sfacciatamente
 senza ch’io sappia nulla,
 voi ardite d’amar la mia fanciulla?
 Cavaliere
735Oh ciel! Fanciulla vostra?
 donna Isabella
                                                 Sì, padrone,
 mia figlia è Vittorina;
 la marchesa del Vallo è mia cugina.
 Cavaliere
 (Che sento! Qual orror!)
 donna Isabella
                                               Voi vi turbate?
 Venite qui, parlate.
740(Mi par un buon figliuol).
 Cavaliere
                                                  Possibil mai
 che una dama bennata
 la figlia destinata
 abbia a uffizio servil...
 donna Isabella
                                           Come! Che dite?
 Cavaliere
 Possibile che possa
745far la marchesa altera
 la cugina servir di cameriera?
 donna Isabella
 Cameriera mia figlia?
 Cavaliere
                                           È questo il grado
 con cui la vidi alla marchesa unita.
 donna Isabella
 Ah marchesa, marchesa! Ah son tradita!
 
750   Povera nel mio stato,
 vedova abbandonata,
 con una figlia allato...
 Figlia bene allevata.
 Pregata ho la marchesa...
755Per compagnia l’ha presa
 e poi servir la fa.
 Non v’è più fede al mondo,
 non vi è più carità.
 
    La povera fanciulla
760non m’ha mai scritto nulla.
 Se avessi penetrato...
 Alfine son chi sono.
 Ohimè! Mi manca il fiato;
 mai più gliela perdono;
765pagarmela dovrà. (Vuol partire)
 
 Cavaliere
 Deh restate un momento.
 Amo la figlia vostra e pronto sono...
 donna Isabella
 Voi sposarla vorreste?
 Cavaliere
 Ah sì, se l’approvate,
770se l’onor mi accordate...
 volo al mio genitore...
 gli parlo... a voi ritorno...
 e le nozze faransi in questo giorno.
 donna Isabella
 Dovrei... Mi par... Ma alfine
775non vi conosco ancora. Il grado, il nome,
 la nobiltà, tutto va ben; ma voglio
 se finora ha sofferto ed ha patito
 ch’abbia almeno mia figlia un buon marito.
 Cavaliere
 
    Non mi vanto, non son vano
780ma giustizia alfin mi rendo.
 Non ambisco, non pretendo
 ma so farmi rispettar.
 
    Prima il cielo e il mio sovrano,
 poi la patria e il genitore
785e la bella serbo in cuore
 che mi ha fatto innamorar.
 
    Son sincero e son costante,
 fido amico e fido amante;
 ecco fatto il mio ritratto,
790vi potete assicurar. (Salisce la collina)
 
 donna Isabella
 Se tutto è ver... Ma quel ch’è ver purtroppo
 è il trattamento indegno
 della cara marchesa... Ardo di sdegno.