Vittorina, London, Cadell, 1777

Vignetta Frontespizio
 SCENA IV
 
 VITTORINA, poi il CAVALIERE
 
 Vittorina
560Oh dio! La cara madre
 non mi sarà permesso
 di veder, di abbracciar? Stelle! Che miro!
 Il cavalier! S’eviti;
 la marchesa nol vegga e non s’irriti.
 Cavaliere
565Voi mi fuggite!
 Vittorina
                               È giusto
 che vi fugga, signore.
 Cavaliere
                                         Un sol momento
 chieggovi per pietà. Deh Vittorina,
 deh non mi fate il torto
 di diffidar dell’onor mio. Prometto
570tutta la segretezza
 che dal mio labbro esiggere potete;
 ma svelatevi a me; dite qual siete.
 Vittorina
 Voi persistete ancora
 nell’immagine vostra... Ah, no, cessate;
575qualunque io sia... qualunque fossi... è vano
 che più pensiate a me, vano è che duri
 la bontà che per me nudrita avete,
 se per l’ultima volta or mi vedete.
 Cavaliere
 L’ultima! Oh dei! Perché?
 Vittorina
                                                  Perché a momenti
580fra anguste mura, in un oblio profondo,
 separata sarò... da voi... dal mondo.
 Cavaliere
 Come! Che sento! E chi di voi dispone?
 Vittorina
 La marchesa l’impone.
 Cavaliere
                                            Ah ciel! Qual lume!
 Grazie al ciel, grazie al fato,
585ecco il mister svelato. Ecco in voi chiaro
 dell’origine vostra il dubbio raggio.
 Alma degna d’onor, degna d’omaggio. (Si getta a’ suoi piedi)
 Vittorina
 Ahimè! Signore... alzatevi,
 se veduta foss’io...
 Cavaliere
                                    No, la tiranna
590in una tomba oscura
 non vi nasconderà.
 Vittorina
                                     Deh se mi amate,
 continuate a tacer, non impedite
 al mio onor un asilo, alla mia pace
 un riposo, un conforto.
 Cavaliere
                                            Ah, la marchesa,
595sotto il vel di pietà, nasconde forse
 qualche di gelosia segreto sdegno;
 io di sottrarvi all’ira sua m’impegno.
 Vittorina
 Pensate al dover mio;
 parto (mi manca il cor). Per sempre... addio...
 
600   Tenero core ho in petto,
 l’alma non serbo ingrata;
 ma povera son nata,
 ma libera non sono,
 ma del mio core il dono
605in mio poter non è.
 
    Conosco il vostro affetto,
 nel mio... sperar potete;
 ma il cuore altrui dovete,
 ma siete altrui legato,
610ma nel mio seno il fato
 sdegna d’amor la face.
 Addio... Vivete in pace
 né più pensate a me. (Parte)