Vittorina, London, Cadell, 1777

Vignetta Frontespizio
 SCENA VIII
 
 Il CAVALIERE e VITTORINA
 
 Cavaliere
 Vittorina, che dite
215del grazioso accoglimento?
 Vittorina
                                                   Io dico...
 che se purtroppo con voi si sdegna,
 è la collera sua di scusa degna.
 Cavaliere
 Per troppo amor! Chi meglio
 la conosce di voi? Siate sincera,
220dite che vana e altera
 non ama che sé stessa e non affetta
 arder d’amore al rogo
 che per impor di servitude il giogo.
 Vittorina
 Un irritato amante
225ingannar si potrebbe.
 Cavaliere
                                          E non si vede
 che vivendo con lei sarei infelice!
 Vittorina
 Vi ama forse, signor, più che nol dice.
 Cavaliere
 Ah, Vittorina, ammiro
 questa vostra virtù; la difendete
230a dispetto del cuore e forse forse
 a dispetto d’amor. Non evvi ignota
 l’inclinazione che ho per voi. La vostra
 forse ignota non m’è. Mi resta solo
 scoprir lo stato vostro e se risponde
235il grado al cuore ed al soave aspetto,
 volgere a voi le cure mie prometto.
 Vittorina
 Vano è, signor, il figurar chimere.
 Grata son alla stima
 che mostrate di me; ma voi dovete,
240sia per amor, sia per onore o impegno,
 serbar la destra a un imeneo più degno.
 Cavaliere
 La marchesa sposar? Legarmi ad una
 che paga con insulti
 l’amor, la servitù? Mentre potrei
245senza un’ombra temer di dispiacenza
 viver lieto con voi. Qual differenza!
 
    Da un fiero cuor che aspetto?
 Sprezzo, rigor, livor.
 Nido han nel vostro petto
250pace, virtude, amor.
 
    Cara, se voi parlate...
 Ah! Se il mister svelate...
 Voi mi vedrete al piede
 pien di rispetto e fede,
255ben mio, cessar di gemere
 e l’orgogliosa fremere
 di sdegno e di furor.
 
    Nume che all’alme imperi,
 seconda i miei pensieri,
260rendi giustizia al merito,
 premia bellezza e onor. (Parte)