Vittorina, London, Cadell, 1777

Vignetta Frontespizio
 SCENA III
 
 Il BARONE, VITTORINA e il notaio
 
 Barone
 Gran seccator! Non la finisce mai.
 Vittorina
 Signor, con sua licenza.
 Barone
                                             No, restate;
75qualche cosa ho da dirvi,
 Vittorina gentil! Signor notaio,
 se leggere volete
 là nella biblioteca entrar potete. (Il notaio passa nella libreria)
 Vittorina
 (Che mai dirmi vorrà?)
 Barone
                                              Bella ragazza,
80mio figlio si marita,
 la marchesa l’alloggia; io resto solo.
 Solo viver non posso e se volete
 tenermi compagnia,
 voi padrona sarete in casa mia.
 Vittorina
85In casa vostra!
 Barone
                              E perché no!
 Vittorina
                                                        Scusate;
 voi credete onorarmi e m’insultate.
 Barone
 V’insulto ad offerirvi
 uno stato migliore,
 a uscir di servitù, viver tranquilla,
90con un buon veterano,
 non ricco, è ver, ma liberale e umano.
 Vittorina
 Ah signor, preferisco,
 per salvar l’onor mio, questo in cui vivo
 stato di servitù penoso e duro.
 Barone
95Con me siete in sicuro.
 Mi levo innanzi giorno.
 Corro pe’ boschi intorno;
 stanco rivengo a sera
 e dormo di buon cor la notte intera.
100Basta condursi ben, figliuola mia,
 e chi mal pensa maledetto sia.
 Vittorina
 (Se il cavalier sapesse
 che il padre suo... Ma il cavaliere in breve
 sposo sarà né a me pensar più deve).
 Barone
105E bene, a che pensate?
 Rifiutate le offerte o le accettate?
 Vittorina
 
    Le offerte generose
 vorrei poter gradir.
 Ma voi mi dite cose
110che mi fanno arrossir.
 
    Non son vezzosa e bella,
 ma giovine e zitella.
 Ho il nome, ho l’innocenza,
 ho il cuor da custodir.
 
115   Signor, con sua licenza
 non posso, non lo devo
 né voglio acconsentir. (Parte)