Germondo, Venezia, Zatta, 1794

 SCENA IV
 
 ALVIDA, poi ALARICO con guardie
 
 Alvida
 Ah il mio livor, ah il mio cocente ardore
 aumenta sempre e di me stessa ho orrore.
 Alarico
565Reina, al tuo cospetto
 vuo’ che il reo si discolpi o si condanni.
 Olà... (Alle guardie)
 Alvida
               No, la sua vista
 non soffrirò. Condannalo, se vuoi,
 assolvilo, se il brami. Io della colpa
570l’autor conosco; e di punir m’impegno
 la cagion del mio pianto e del tuo sdegno.
 
    Nascondi al mio ciglio,
 nascondi quel figlio
 che destami in petto
575dispetto e terror.
 
    Attendi, sospendi
 qualunque vendetta;
 punire s’aspetta
 a me il traditor. (Parte)