Germondo, London, Cadell, 1776

Vignetta Frontespizio
 SCENA VIII
 
 LISIMACO con guardie ed i suddetti
 
 Lisimaco
 Prence, t’arresta; in me vedi un amico
 fedel. Del re, del padre
 m’accinsi il cenno ad eseguire io stesso,
 sol per tuo ben, non per vederti oppresso.
380Se colpevole sei, fuggi. Le guardie
 che arrestarti dovrian saran tua scorta;
 vattene, non temer. Ma se innocente
 diffenderti tu puoi, ritorna al padre.
 Obbedisci, conserva
385la tua virtù, la tua innocenza illesa.
 Veglierà il regno tutto in tua diffesa.
 Germondo
 Grato a un popol fedel che m’ama e onora,
 certo di mia innocenza, odo il consiglio
 che prudenza vi detta e a quel m’appiglio.
 Rosmonda
390Oh ciel!
 Germondo
                  Prendi, Lisimaco,
 prendi la spada mia; recala al padre.
 Ti seguo anch’io.
 Rosmonda
                                  Deh! Non t’espor. (A Germondo)
 Lisimaco
                                                                    Rosmonda,
 se l’amor suo, se l’amor tuo ti cale,
 questa non impedir opra immortale.
 
395   Quel torrente che rapido al mare
 ratto va gorgogliando alla sponda,
 valli e campi ad un tratto gli innonda,
 se più libero il corso non ha. (Parte e restano le guardie)