Germondo, London, Cadell, 1776

Vignetta Frontespizio
 SCENA III
 
 CRATERO, poi ROSMONDA
 
 Cratero
 Serva la sua passione
 al mio amor, al mio sdegno,
 amante di Rosmonda,
60di Germondo rival.... Ma vien la bella
 cagion delle mie pene;
 l’importuno timor ceda alla spene.
 Rosmonda
 È permesso, Cratero,
 la regina veder?
 Cratero
                                 Trista, dolente,
65poc’anzi mi lasciò.
 Rosmonda
                                    Del suo cordoglio
 comprendo il peso e sono a parte anch’io
 e pensando al suo duol mi scordo il mio.
 Cratero
 D’Alarico la morte
 libera alfin ti rende. Il vuoto soglio
70de’ Vandali ti aspetta
 e l’amor de’ vassalli il giorno affretta.
 Rosmonda
 Lusingarmi non so. Germondo è erede
 dei diritti paterni e forse, oh dio!
 dell’odio alla mia stirpe.
 Cratero
                                               Eh meco invano
75tenti dissimular ciò che il mio core
 penetrò da gran tempo. I tuoi begli occhi
 cangiar del fier Germondo
 i costumi, i pensieri.
 Ei t’ama, il sai, ed in lui sol tu speri.
 Rosmonda
80Un’infelice, è vero,
 potea nel cor del prence
 destar qualche pietà. Ma al trono asceso,
 chi sa, chi m’assicura
 ch’ei non renda mia sorte anche più dura?
 Cratero
85Ah, se ti manca un braccio,
 se un cuor ti manca a sostenerti al trono,
 osa, parla ed imponi
 e del mio brando e del mio cuor disponi.
 
    Se quel bel labbro, o cara,
90il tuo pensier mi dice,
 io ti vedrò felice
 sul trono riposar. (Parte)