Le nozze in campagna, Venezia, Fenzo, 1768

Assente nell'edizione Zatta Frontespizio
 SCENA VII
 
 Il CONTE e detti
 
 il Conte
                                                Con Carlone
835Cecca trovar, ho gran consolazione.
 Carlone
 Oh contino sappiate...
 il Conte
 Due lettere arrivate
 della morte di un zio ricco ed avaro
 mi fanno certa fede
840che son d’ogni suo ben rimasto erede.
 Carlone
 Mi consolo. La Cecca...
 il Conte
 Benché in diverso stato,
 sposare ho destinato.
 Carlone
 Ed essa pur del par certo vi rende
845che di core vi accetta e che vi prende.
 il Conte
 È vero mia Cecchina!...
 Cecca
 Signorsì!...
 il Conte
                       La manina
 datemi che vi baci; alla sorella
 vado, se il permettete,
850la novella a recar; poscia di volo
 in città, ma per poco, ed a momenti
 di ritorno sarò; sposina addio;
 ah contento non v’è maggior del mio.
 
    A giubbilar nel seno
855cara mi sento il core;
 che amabile rossore!
 Ah non si dà nel mondo
 maggior felicità.
 
    (Ma più del suo sembiante
860mi piace il suo contante).
 Che un altro bacio imprima
 lasciate per pietà. (Parte)