Le nozze in campagna, Venezia, Fenzo, 1768

Assente nell'edizione Zatta Frontespizio
 SCENA XX
 
 MENGHINA, LALLO da notaro e detto
 
 Menghina
                                               Eh no, vi dico;
 venite, non fallate
 e se Carlon cercate
500eccolo là.
 Carlone
                    Chi è quello?
 Menghina
 Un notar, non vedete?
 Carlone
 Da chi mandato siete?
 Lallo
 Da Sandro... (Mi conosce).
 Sandro
                                                   (E chi è colui?)
 Menghina
 (Ma non tremar).
 Carlone
                                   Da Sandro? E questo ancora... (Accenando Sandro)
 Menghina
505(Povera me! Che vedo!)
 Lallo
 (Sorella mia adesso mi vien freddo).
 Menghina
 (Coraggio). (A Lallo)
 il Conte
                         Uno si manda
 e l’altro si trattiene.
 Menghina
 Ma Sandro ov’è? (A Carlone)
 Carlone
                                   Il diavolo conviene
510che se l’abbia portato.
 Menghina
 (Fa’ cor). (A Lallo) Sandro, padron, l’ha qui mandato.
 Sandro
 (Io! Questa è buona).
 il Conte
                                          Uno resti, uno vada.
 Menghina
 Pagatelo; la strada
 indarno non vorrà...
 Carlone
                                       Quando pagarlo
515si debba ad ogni patto
 sieda anche lui e stipuli il contratto.
 Cecca
 (Povero Lallo mio!)
 Menghina
                                      Sieda signore.
 Lallo
 (Colui mi fa timore).
 Menghina
 (Spirito, non mi parto). (A Lallo)
 Lallo
520Ah se a Cecca potessi...
 Sandro
                                            (Ora ci sono.
 E nasca quanto sa, non mi confondo).
 Carlone
 Dettate a lui, ch’io detterò al secondo.
 
 Finale
 
 il Conte
 
    L’illustrissimo signore,
 conte detto di Belfiore,
525l’illustrissima sorella
 cede, aliena, vende e dà.
 
 Carlone
 
    Il clarissimo Carlone
 della villa del Montone
 la clarissima nipote
530manda e pone in libertà.
 
 Cecca
 
    Libertà se m’è concesso
 perché a me non è permesso
 di pigliar quel che mi piace
 e goderlo in sanità.
 
 Lallo
 
535   Sì ragazza benedetta,
 quel che piace, quel che alletta
 se si prende non è male,
 se si lascia mal sarà.
 
 Menghina
 
    Che notaro di cor schieto
540che non tien niente secretto,
 imparate, non si sforza
 le fanciulle in verità.
 
 Sandro
 
    Scriva, scriva mio signore
 e non faccia qui il dottore;
545se non vuol, via se ne vada,
 che uno solo basterà.
 
 la Contessa
 
    Tra notari se gridate,
 passa il tempo e nulla fate
 e il mio sposo sì galante,
550sì gentil, s’inquieterà.
 
 Lallo, Sandro a due
 
    Dite pure son qua pronto
 il voler si scriverà.
 
 Lallo
 
    (Nol conosco).
 
 Sandro
 
                                (Nol ravviso).
 
 Lallo
 
 (Mi par Sandro).
 
 Sandro
 
                                  (Mi par Lallo).
 
 a due
 
555(Non convien por piede in fallo,
 tutto alfin si scoprirà).
 
 il Conte
 
    Scrivete: «Concede
 il conte antidetto
 la suora a Carlone».
 
 Carlone
 
560   A voi: «Il sopradetto
 al conte pur cede
 la propria nipote».
 
 Lallo, Menghina, Sandro a tre
 
    A Lallo
                    in mercede
    A Sandro
 d’un tenero amore
565che il core gl’accende.
 
 Cecca, la Contessa a due
 
    Ma questo è dolore,
 ma questo è rossore
 per una fanciulla,
 per una contessa
570che pari non ha.
 
 tutti
 
    Ah il fin che s’appressa...
 
 Menghina
 
 Che lieto...
 
 Carlone
 
 Che nobil...
 
 il Conte
 
 Che ricco...
 
 la Contessa
 
 Che vile...
 
 Cecca
 
 Che infida...
 
 Lallo, Sandro
 
 Che sposo...
 
                           mi rende...
 
 Cecca, la Contessa
 
 Tormento...
 
 tutti
 
 Contento...
 
 Menghina
 
 Contenta...
 
                           mi fa.
 
 Carlone
 
    Diecimila alla contessa
575di ducati in contradote...
 
 il Conte
 
 E alla Cecca a me concessa?
 
 Carlone
 
 Trentamila in dote avrà.
 
 Lallo, Sandro, Menghina a tre
 
    Trentamila, che boccone
        mi
 non          scappa dalle mani,
        gli
580oh che gran consolazione,
 bene almen si mangerà.
 
 Lallo
 
    Or Carlon si sottoscriva.
 
 Sandro
 
 Il contin faccia lo stesso.
 
 Cecca, la Contessa a due
 
 Ah la sposa non arriva
585a domani e creperà.
 Ma la sposa resta priva
 della bella nobiltà.
 
 Sandro
 
    Per osservar se incontra
 datemi la scrittura. (A Lallo)
 
 Menghina
 
590(Levargliela procura...) (A Lallo)
 
 Lallo
 
 La vostra e si vedrà.
 
 Sandro
 
    La favorisca presto.
 
 Lallo
 
 Non posso da qual sono.
 
 Sandro
 
 Per cortesia, per dono.
 
 Lallo
 
595Non posso, lo protesto.
 
 Carlone, il Conte a due
 
 Ma che contrasto è questo?
 D’accordo ciascun legga.
 
 Sandro
 
 La voglio...
 
 Lallo
 
                       Non l’avrà...
 
 Sandro
 
    Cospetto!...
 
 Lallo
 
                           Non fa niente...
 
 Sandro
 
600Davvero?...
 
 Lallo
 
                        Me lo creda...
 
 Sandro
 
 Non facci il prepotente...
 
 Lallo
 
 Non facci che succeda...
 
 a due
 
 Ma chi può più si veda
 e se non val le buone
605la forza vincerà.
 
 Carlone, il Conte, Cecca a tre
 
    Fermatevi notari,
 fermatevi, non fate.
 
 tutti
 
 Le barbe ed i collari.
 
 Menghina
 
 E le parrucche andate!
 
 la Contessa
 
610Teneteli, fermate.
 
 Lallo, Sandro a due
 
 Sandro. Che cosa vedo! (Lallo)
 Or come finirà!
 
 Cecca
 
    Il mio Lallo sì vestito?
 
 Menghina
 
 Così Sandro travestito!
 
 Carlone, il Conte a due
 
615Ah birbanti, le scritture
 su rendete presto qua.
 
 Sandro, Lallo a due
 
    La scritta è soscritta,
 A Sandro
                        la Cecca
 A Lallo
 con tutta la dote
620Carlone mi darà.
 
 Cecca
 
    Di Lallo Cecchina
 la sposa sarà.
 
 Menghina
 
    Di Sandro Menghina
 vendetta farà.
 
 Carlone, il Conte a due
 
625   Con questo bastone...
 Con questa mia spada...
 Il torto, l’azione
 ciascun pagherà.
 
 le donne
 
    Che serve gridare,
630la cosa è già fatta;
 ferite, accoppate,
 che peggio verrà.
 
 Lallo
 
    Cecchina...
 
 Cecca
 
                          Mio Lallo...
 
 Sandro
 
 Cecchina...
 
 Menghina
 
                       Lontano.
 
 tutti
 
635Un colpo sì strano
 mai più nascerà.
 
    Che tempesta si prepara!
 Oh che turbine che vedo!
 Teme il cor ma presto credo
640che il sereno tornerà.
 
 Fine dell’atto primo