Le nozze in campagna, Venezia, Fenzo, 1768

Assente nell'edizione Zatta Frontespizio
 SCENA IV
 
 Stanza del conte.
 
 Il CONTE e la CONTESSA
 
 il Conte
 Sorella, il nostro stato
 al basso troppo è andato,
100di pensar al rimedio ora m’astringe
 né trovo miglior cosa
 che maritarmi e prendere una sposa.
 la Contessa
 Ma villana.
 il Conte
                        Nessuna
 nata in nobile cuna
105e provista di dote, a me la mano
 donar vorrà.
 la Contessa
                          Nipote d’un villano?...
 Contessa... Mia cognata...
 il Conte
 La cosa è già pensata e se me riesce,
 se l’accorda Carlone,
110in pace lo soffrite,
 pongo tosto ad effetto l’intenzione. (Parte)
 la Contessa
 Povera nobiltà sì vilipesa,
 di una villana resa
 cognata, anzi soggetta; ah mi si scuote
115tutto il sangue in le vene
 ma soffrire e tacer pur mi conviene.
 
    Nobiltà senza ricchezza,
 ah lo vedo a mio rossore,
 assomiglia ad un bel fiore
120dalla pianta distaccato
 che l’odor perdendo va,
 
    son contessa ma che serve
 se sol conto povertà. (Parte)