Le nozze in campagna, Venezia, Fenzo, 1768

Assente nell'edizione Zatta Frontespizio
 SCENA II
 
 CARLONE con carta in mano e detti
 
 Carlone
 
    Che conti, che summe?
 A pronti contanti?
45Villani, ignoranti
 comprar non si può...
 
    Che dite? Parlate... (A tutti)
 Lì duri che fate?
 No, perder non vo’.
 
50Pochissimo guadagno
 ma son questi poltroni
 che mandano in rovina i lor padroni.
 Briconacci...
 Cecca
                          A me pur?
 Carlone
                                                A te pur anco
 e a tutti lo ridico.
 Menghina
55In quanto a me, non me n’importa un fico.
 Carlone
 Temeraria!
 Menghina
                        Cospetto!
 Carlone
 Va’ via di qua.
 Menghina
                              Son pronta,
 ubbidisco il comando
 ma se voi mi mandate, anch’io vi mando. (Parte)
 Carlone
60Sfacciata, impertinente.
 Cecca
 Ma io non dico niente.
 Lallo
 Non parla poverina.
 Sandro
                                       Ei la difende,
 perché in sposa la brama e la pretende. (A Carlone)
 Carlone
 È vero?
 Lallo
                  Eh se volete...
65per me son qua, vedete...
 Carlone
 Ti vedo sì purtroppo; e in questo punto
 appien per soddisfarti,
 risolvo di mia casa licenziarti.
 Lallo
 Licenziarmi!
 Sandro
                           (Ci ho gusto).
 Cecca
                                                      Oh poverino!...
70Licenziarlo! Meschino!
 Carlone
 Poverino... Meschino... Guidoncella!
 Questa sarebbe bella!
 Sposarti con colui! Non lo consento,
 son tuo zio, son Carlone
75e pria t’accopperei con un bastone.
 Sandro
 Vado nel foco acceso
 della legna a gettar; Cecca mi piace
 e, Lallo discacciato,
 posso ancora sperar d’esser amato. (Parte)