La cameriera spiritosa, Venezia, Fenzo, 1767 (L’astuzia felice)

 SCENA III
 
 LUCREZIA, poi il CAVALIERE
 
 Lucrezia
 Sì sì, parli egli meco,
 ch’io saprò infinocchiarlo a modo mio.
 il Cavaliere
 Voi appunto desio,
 di voi sposa mia bella
615venivo in traccia.
 Lucrezia
                                  E che vi occor?
 il Cavaliere
                                                               Poc’anzi
 entrar in questa casa
 ho veduto quel vostro
 bravo disegnator.
 Lucrezia
                                   E ben?
 il Cavaliere
                                                   Vorrei
 seco parlar.
 Lucrezia
                        Nol disturbiamo adesso,
620sarà colla sua bella
 e lasciam che ci stia.
 il Cavaliere
 Più della sua preme a me della mia.
 Lucrezia
 E per questo?
 il Cavaliere
                             Mi preme
 ordinargli il disegno
625per un vestito che di voi sia degno.
 Lucrezia
 C’è del tempo.
 il Cavaliere
                              Ah se aveste
 voi pur la fretta mia
 non direste così. Vado in persona
 a dirgli che vorrei...
 Lucrezia
630Non serve... Non ha tempo
 per il dì delle nozze?
 il Cavaliere
 Lo pagherò.
 Lucrezia
                         Aspettate,
 che presto sarà qui la cameriera,
 lo faremo chiamar.
 il Cavaliere
                                      Prima di sera
635voglio il disegno fato,
 l’abito ricamato
 e vedervelo indosso.
 Lucrezia
 Sì tutto, tutto.