La cameriera spiritosa, Venezia, Fenzo, 1767 (L’astuzia felice)

 SCENA II
 
 MARIANNA e poi LUCREZIA
 
 Marianna
 Ecco la fiamma mia
 discoperta, palese; eccomi alfine,
 per opra di Lucrezia,
580mendace, ingannatrice,
 nel caso rio di rendermi infelice.
 Lucrezia
 Presto, presto signora...
 Marianna
                                             Ancora ardisci
 comparirmi davanti?
 Lucrezia
                                          Oh oh, che è stato?
 Marianna
 Ecco precipitato
585il mio cor, l’amor mio per tua cagione.
 Lucrezia
 Voi avete ragione.
 Confesso, ho fatto male; io non dovea
 deluder vostro padre,
 schernito il cavalier, far che a Leandro
590di parlare con voi fosse permesso;
 e molto meno adesso
 dovea farlo venir per concertare
 con voi qualche disegno.
 Mi cavo dall’impegno,
595brava, signora mia,
 voi avete ragion, lo mando via. (Per partire)
 Marianna
 Chi? (Arrestandola)
 Lucrezia
              Leandro.
 Marianna
                                 Dov’è?
 Lucrezia
                                                 Giù nel giardino.
 Marianna
 Lucrezia per pietà...
 Lucrezia
                                       No no, è finita,
 lo voglio licenziar; son troppo ardita.
 Marianna
600Fermati. Oh dio! Perdona...
 Lucrezia
 Oh povera padrona!
 Mi fate compassion. Voi non sapete...
 Basta, tutto saprete.
 Parlate con Leandro,
605andatene da lui. Farò la guardia
 perché non veda alcun; ma fate presto,
 concertate con lui, ch’io farò il resto.
 Marianna
 Mi fido e vo; ma se con lui mi coglie
 il padre, non so poi
610cossa dir, se non che parli con voi. (Parte)