La cameriera spiritosa, Venezia, Fenzo, 1767 (L’astuzia felice)

 SCENA PRIMA
 
 Camera di Marianna.
 
 MARIANNA e BERTOLINA
 
 Bertolina
 Ho piacere signora
 di ritrovarvi sola;
 se mi date licenza
 vi ho da dir qualche cosa, in confidenza.
 Marianna
530Parlate pur, fra noi
 non vi è ragion che scemi
 la confidenza antica.
 Bertolina
                                        Mi consolo,
 prima d’ogni altra cosa,
 che oggi o domani mi sarete sposa.
 Marianna
535Io?
 Bertolina
          Chi dunque? Voi stessa,
 voi che, sia per amore o per dovere,
 prometteste la mano al cavaliere.
 Marianna
 Io? Chi lo dice?
 Bertolina
                                Il genitor contento
 e poi Lucrezia che per quanto intesi
540per voi in mia presenza
 diede l’assenso a queste nozze.
 Marianna
                                                          (Oh cieli!
 Sto a veder che Lucrezia
 m’abbia posta in impegno).
 Bertolina
                                                     Avete forse
 cangiato di pensier?
 Marianna
                                        No no parlate.
545Che volevate dir? (Finger conviene).
 Bertolina
 E se la man voi date
 al cavalier...
 Marianna
                         (Lucrezia
 vorrei poter veder).
 Bertolina
                                       Per conseguenza...
 Marianna
 E ben?
 Bertolina
                 Voi lascierete
550Leandro in libertà.
 Marianna
 Che? Voi l’amate?
 Bertolina
                                    Ah sì, ve lo confesso,
 l’amo teneramente,
 ei non ne sa ancor niente;
 tacqui, vi rispettai ma adesso poi...
 Marianna
555Leandro... (Che dirò?) Non è per voi.
 Bertolina
 Perché?
 Marianna
                  Non m’obbligate
 a parlar d’avvantaggio.
 Bertolina
                                            Oh questa è bella!
 Oh che cara padrona!
 Capisco il buon amore,
560ad un la mano ed a quell’altro il core.
 
    Se lo dico al genitore
 vi farà mutar pensier;
 ma non voglio far rumore,
 vi vo’ bene e vo’ tacer.
 
565   Via padroncina
 siate buonina,
 se sono amante,
 che male c’è?
 Uno per voi,
570l’altro per me.
 
    No, non volete!
 Vi pentirete;
 pensate al stimolo
 che or vi trattien
575ma che ogni vipera
 ha il suo velen. (Parte)