La cameriera spiritosa, Venezia, Fenzo, 1767 (L’astuzia felice)

 SCENA XV
 
 FILIBERTO, LUCREZIA, poi il CAVALIERE, poi PASQUINO. Filiberto resta osservando i suoi conti
 
 Lucrezia
415Ora son nell’imbroglio.
 Farò quel che potrò per riuscir bene;
 ma dove è il cavalier? Eccol ch’ei viene. (Si mette in serietà e va incontro al cavaliere per allontanarsi un poco più da Filiberto)
 il Cavaliere
 A riveder ritorno
 la mia sposa, il mio ben. (Brillante senza vedere Filiberto)
 Lucrezia
                                                Dica più piano;
420non disturbiam, signore,
 la seria applicazion del genitore. (Piano)
 il Cavaliere
 Scusatemi. Davvero (Piano)
 non l’avevo veduto. E quando, o cara,
 quando verrà il momento
425che potrò consolar l’ardente affetto?
 Lucrezia
 Verrà. (Con affettata tenerezza)
 il Cavaliere
                Verrà? (Con tenerezza)
 Lucrezia
                               Sì sì verrà. (Come sopra)
 il Cavaliere
                                                     L’aspetto. (Come sopra)
 Filiberto
 Ah cavalier! (Accorgendosi di lui lo chiama)
 il Cavaliere
                          Perdono;
 non vorrei disturbarvi. (Si volta impetuosamente e corre a lui)
 Filiberto
 Non vo’ rimproverarvi
430ma vedo che voi siete... (Scherzando per averlo veduto vicino a Lucrezia e passa nel mezzo)
 Lucrezia
 Signor, mi conoscete. (Grevemente, con riverenza a Filiberto)
 il Cavaliere
 Sono mortificato.
 Non temete di me, son delicato. (A Filiberto)
 Filiberto
 Nulla, nulla, scherzai. Quando volete
435si concludan le nozze?
 il Cavaliere
                                           Ogni momento
 che per me si tardasse, oh che tormento!
 
 Finale
 
    Col rispetto ch’è dovuto
 dalla sposa al genitor,
 vi dirò che son venuto
440per aver sì bell’onor.
 
 Filiberto
 
    Sì signore, ci s’intende,
 in contrario non c’è nulla;
 quando è pronta la fanciulla,
 io l’accordo di buon cor.
 
 il Cavaliere
 
445   Cosa dice la signora? (A Lucrezia)
 
 Lucrezia
 
 Una figlia obbediente
 si rassegna ed acconsente
 quando parla il genitor.
 
 Filiberto
 
    Quando parlo io son sentito
450e voglio esser ubbidito,
 che non v’è che replicar.
 
 a tre
 
    Sì signor, così va bene
 e meschiare ognor conviene
 la dolcezza col rigor.
 
 Pasquino
 
455   Con sua licenza... (A Lucrezia)
 
 Lucrezia
 
 (Ecco l’imbroglio).
 
 Bertolina
 
 Vieni, che fai? (A Lucrezia dall’altra parte)
 
 Lucrezia
 
 (Meglio che mai!)
 
 Pasquino
 
 Ho consegnato
460quel che m’ha dato. (Al cavaliere)
 
 il Cavaliere
 
 Tutte le gioie?
 
 Pasquino
 
 Sì, mio signore.
 
 Filiberto
 
 E dove sono?
 
 il Cavaliere
 
 Le avrai tu avute? (A Bertolina)
 
 Bertolina
 
465Non le ho vedute,
 se a me parlate.
 
 Pasquino
 
 Qui... qui le ho date. (Accennando Lucrezia)
 
 Lucrezia
 
 Sì, son belissime,
 son sontuosissime;
470e a chi le dona
 fan dell’onor.
 
 Bertolina
 
    E non mostrarle! (A Lucrezia)
 Non dirmi niente?
 
 Lucrezia
 
 Taci, imprudente, (A Bertolina)
475ch’ho un batticor.
 
 Bertolina
 
    L’hai forse rotte? (A Lucrezia)
 L’hai tu perdute?
 
 Lucrezia
 
 Son più che belle.
 
 il Cavaliere
 
 Eh bagatelle!
480Picciola cosa
 per una sposa
 che gioie merita
 di più valor.
 
 Pasquino
 
    Lucrezia... (Piano a Lucrezia)
 
 Lucrezia
 
                          Zitto.
 
 Bertolina
 
485Vorrei... (Piano a Lucrezia)
 
 Lucrezia
 
                    Tacete.
 
 Filiberto
 
 Che imbrogli avete
 col servitor.
 
 Lucrezia
 
    Mi cerca conto
 di quelle gioie
490che a me fur date.
 
 Pasquino
 
 Le ho consegnate.
 
 Filiberto
 
 Vorrei vederle.
 
 Lucrezia
 
 Si vederanno. (Sempre imbrogliata)
 
 Bertolina
 
 Mettile fuora.
 
 Lucrezia
 
495Si metteranno.
 
 il Cavaliere
 
 Portale ancora.
 
 Lucrezia
 
 Si porteranno.
 
 il Cavaliere, Filiberto a due
 
 Farà gran mina
 questa sposina
500tutta brillanti,
 tutta splendor.
 
 Lucrezia
 
    (Le gambe tremano,
 mi batte il cor).
 
 Pasquino
 
    Dov’è il grembiale? (Piano a Lucrezia)
 
 Lucrezia
 
505Oh che animale!
 Con lor licenza... (Per partire)
 
 Bertolina
 
 Ma piano un poco. (Trattenendola)
 
 Lucrezia
 
 Ma questo è un giuoco,
 lasciami andar. (A Bertolina)
 
 Filiberto
 
510   Per questa sera
 che sia allestito.
 
 Lucrezia, Bertolina a due
 
 Sarà servito
 ma con amor.
 
 il Cavaliere
 
    Ah questa sera
515sarò felice? (Prende Lucrezia per mano)
 
 Filiberto
 
 Piano, signore.
 
 Bertolina
 
 Brava da vero!
 
 Pasquino
 
 Signor padrone... (Ingelosito)
 
 il Cavaliere
 
 La soggezione
520mi straccia il cor.
 
 tutti
 
    Nozze, nozze e presto presto
 né qui stiamo a contrastar,
 che lo sposo con la sposa,
 se mai fosse oggi gelosa,
525si sapranno accomodar.
 
 Fine dell’atto primo