La cameriera spiritosa, Milano, Bianchi, 1766

Vignetta Frontespizio
 SCENA IV
 
 LEANDRO, poi il CAVALIERE
 
 Leandro
 Ecco un nuovo disastro
 ch’io prevedere non potea. Costanza
 sconvolgere potrebbe
650tutti i disegni nostri.
 il Cavaliere
                                         Amico.
 Leandro
                                                         (Oh cieli!)
 il Cavaliere
 Ho bisogno di voi.
 Leandro
                                    Che far poss’io
 pel signor cavaglier?
 il Cavaliere
                                        Per la mia sposa
 vorrei dal vostro ingegno
 d’un riccamo di gusto un buon disegno.
 Leandro
655Signor...
 il Cavaliere
                   Vi pagherò.
 Leandro
                                           Ma... ha pur sentito
 la padrona e la serva
 malcontenta di me.
 il Cavaliere
                                      Ciò non importa;
 le donne qualche volta
 son troppo delicate.
660Al tavolino andate.
 Eccovi il calamaio, eccovi un foglio.
 Quel che sapete far vedere io voglio.
 Leandro
 Non ho tempo, signore...
 il Cavaliere
                                               Ad un mio pari
 così non si risponde; un uom che paga
665vuol essere servito. In mia presenza
 fate quel che sapete.
 O, vel giuro, di qui non uscirete.
 Leandro
 (Misero me, se il conte
 mi trova in queste stanze!) Ma... perdoni...
 il Cavaliere
670Non ascolto ragioni.
 Uno schizzo da voi pretendo e voglio.
 Leandro
 (Forza è provarmi per uscir d’imbroglio). (Va al tavolino e siede)
 Che disegno vorrebbe?
 il Cavaliere
                                             A gusto vostro.
 Leandro
 Per esempio?
 il Cavaliere
                            Su via principiate;
675vedrò.
 Leandro
               (Son fuor di me).