La cameriera spiritosa, Milano, Bianchi, 1766

Vignetta Frontespizio
 SCENA XV
 
 Il CONTE, LUCREZIA e BERTOLINA
 
 il Conte
 Finalmente Marianna,
405ritornata in sé stessa,
 ha fatto il suo dover. Ne son contento
 e lo sposo ancor più. Di’, Bertolina,
 hai tu detto a mia figlia
 ch’ero contro di lei furente, irato?
 Bertolina
410Sì signor, sì signor. (Non le ho parlato).
 il Conte
 Così bisogna far con queste giovani
 prosontuose, ostinate.
 Lucrezia
                                           Siete certo
 ch’ella lo sposerà?
 il Conte
                                    Ne son sicuro.
 Non v’è alcun dubbio. Il cavaliere istesso
415la vide, le parlò, da lei fu accolto...
 bene, come io volea, perfettamente.
 Si vede apertamente
 che le minaccie mie fatto han del frutto.
 Lucrezia
 (Povero vecchio! Se sapesse tutto!) (Da sé)
 il Conte
420Or tocca a voi a pensare,
 la casa a accomodare
 per le nozze vicine. Io delle spese
 vo’ rilegger la nota. (Si mette da un canto leggendo una carta scritta e non bada a quel che siegue)
 Lucrezia
                                       Oimè, che vedo.
 Il cavalier! Su via (A Bertolina correndo per portare una sedia)
425aiutatemi presto.
 Bertolina
                                   Ih ih, che fretta!
 Lucrezia
 Disgrazia maledetta. (Finge di aver stracciato il grembiale e se lo leva in fretta)
 Ho stracciato il grembial. Tenete amica,
 portatelo di là per cortesia. (Dà il grembiale a Bertolina)
 Bertolina
 Dov’è rotto? (Osservando se vede lo stracciato)
 Lucrezia
                           Osservate. (Ne straccia un pezzo in qualche parte)
 Bertolina
430Ma se or lo stracciate...
 Lucrezia
 Via fatemi il piacer, buona ragazza.
 Bertolina
 Qualche volta da ver mi sembra pazza. (Parte e porta via il grembiale)