La cameriera spiritosa, Milano, Bianchi, 1766

Vignetta Frontespizio
 SCENA VIII
 
 MARIANNA e LUCREZIA
 
 Marianna
 Ma tu, Lucrezia mia,
 tu d’inutili cose altrui ragioni;
175e mi lasci dolente e m’abbandoni.
 Lucrezia
 Son qui, son qui per voi, vediamo un poco
 quello che si può far. Sì; ricevetelo.
 Marianna
 No.
 Lucrezia
           Vi dico di sì; finger conviene.
 Marianna
 Fingere non saprò...
 Lucrezia
                                       Se vostro padre
180del segreto s’accorge, (Sempre con foco)
 povera voi. Sentite?
 Eccolo nella sala.
 Marianna
                                 Chi?
 Lucrezia
                                             Lo sposo.
 Marianna
 Son morta.
 Lucrezia
                        Presto, presto.
 Lasciate fare a me,
185giacché il conte non v’è,
 prendete il mio grembiale.
 Mettetevi al telaio e lavorate.
 State zitta, sedete e secondate. (Si leva il suo grembiale e lo mette a Marianna, sempre collo stesso foco, per far spiccare la mutazione di carattere)
 Ehi chi è di là? Che venga
190il signor cavaglier, se si contenta. (Con gravità)
 Marianna
 Ah il mio povero cuor trema e paventa. (Siede al telaio e lavora)