La cameriera spiritosa, Milano, Bianchi, 1766

Vignetta Frontespizio
 SCENA IV
 
 BERTOLINA, poi il CONTE
 
 Bertolina
 La compatisco affé, la soggezione
 è una cosa assai dura. È ver che spesso
 la donna maritata
 è più soggetta ancor d’una fanciulla;
90ma questo non fa nulla, è un’altra cosa,
 si può sempre ingegnar, quand’una è sposa.
 il Conte
 Dov’è Marianna?
 Bertolina
                                   Non lo so, signore.
 il Conte
 Trovala tosto e dille
 che il signor cavagliere
95mandato ha il suo corriere,
 che a momenti verrà, che si prepari
 a ricever lo sposo e che non faccia
 le scene che suol far la sua testaccia.
 Bertolina
 Perché dite così? La contessina
100è docile e buonina.
 il Conte
                                     Sì, una volta
 docile mi parea, mi parea buona.
 Or si è cangiata affatto,
 dal giorno che il contratto
 l’ho obbligata a segnar del matrimonio,
105non la conosco più, pare un demonio.
 Bertolina
 Su ciò, se mi permette,
 dirò la mia opinione.
 il Conte
 Parla e dimmi, se sai, qualche ragione.
 Bertolina
 Non so ma potria darsi...
110Se mai per accidente...
 Ciò si è veduto in tante...
 Se avesse un altro amante...
 il Conte
                                                     Come, come?
 Ha un amante mia figlia? (Con sdegno)
 Bertolina
                                                   Non so nulla.
 il Conte
 Se fosse ver... Cospetto?
115Se penetrar potessi... Non può stare;
 mi conosce mia figlia e non pavento.
 Subito, sul momento,
 dille che si prepari,
 per genio o per dovere,
120dar la mano di sposa al cavagliere.
 
    Senti. Se mai ci avesse
 qualche difficoltà,
 dille ch’io lo comando
 e ch’ho l’autorità,
125che mi farò obbedire,
 che la farò tremar.
 
    Vanne... Ma no m’ascolta,
 tenta, per questa volta,
 tentala con le buone,
130senti la sua ragione...
 Eh che ragion non vale,
 il mio voler prevale,
 dille che mi obbedisca
 o la farò tremar. (Parte)