La notte critica, Venezia, Fenzo, 1766

Vignetta Frontespizio
 SCENA XIII
 
 PANDOLFO solo
 
 Pandolfo
900Una lettera è questa
 scritta da una mia figlia? Delle due
 chi sarà la sfacciata?
 Non la veggo firmata e non distinguo
 il carattere lor, che a tutte due,
905padre prudente e destro,
 ho servito io stesso di maestro.
 Meglio sarebbe stato
 lor non avessi a scrivere insegnato
 ma l’ho fatto per bene. Ho degli affari.
910Mi tengono il giornale
 e risparmio con esse un scritturale.
 No non è buona scusa
 se la figlia s’abusa... Ma di loro
 chi sarà l’insolente? Oh senza dubbio
915Cecilia la maggior. Mi ha detto in faccia
 che si vuol maritar. L’altra è buonaccia.
 
    Vuo’ cacciarla in un ritiro...
 Ma la spesa? Non va ben.
 Vuo’ serarla in una stanza...
920Ma la gente? Non convien.
 
    Colle buone si fa peggio.
 Qual rimedio? Non lo veggio.
 Grand’impicio è aver figliuole
 e s’avessi maschia prole
925starei meglio? Non lo so.
 Per mia fé, credo di no.
 
    Perché mai destino ingrato
 perché mai mi ho maritato?
 Era meglio in verità...
930Non vuo’ dir bestialità.
 Ma si accende il mio cammino,
 son vicino ad impazzar. (Parte portando via il lume)