La notte critica, Venezia, Fenzo, 1766

Vignetta Frontespizio
 SCENA XVI
 
 FABRIZIO, poi CARLOTTO, poi PANDOLFO
 
 Fabrizio
 Povero me! Alle voci
 sento il vecchio Pandolfo. È troppo presto.
 Aspettare convien che a letto ei sia,
 se mi scoprisse mai... Voglio andar via. (Cerca la scala, la trova e monta ed in quel mentre Carlotto sulle mura cerca la scala, la trova e scende, s’incontrano testa e piedi e tremano tutti due)
 Carlotto
 
405   Sono qui, non vi è nessuno,
 l’apprension fa traveder.
 Mi parea sentir qualcuno
 ma son solo e ne ho piacer.
 
 Fabrizio
 Eh qualcosa ho sentito
410e dubito che sia
 quel briccon di Carlotto.
 Pandolfo
                                               Nel fenile
 non vi è nessuno. Or posso
 andar senza sospetto
 tranquillamente a riposarmi in letto.
415Ch’è questo? Chi va là?
 Fabrizio
                                             Eccolo ancora.
 Carlotto
 Ah son venuto troppo di buonora. (Cerca la scala)
 Fabrizio
 Tenterò di celarmi. (Si ritira)
 Carlotto
 Vorrei pure salvarmi. (S’accosta alla scala)
 Pandolfo
 Certo vi è qualcheduno.
420Chi va là? (Accostandosi alla scala)
 Carlotto
                       Me meschino
 dove mi asconderò? (Si mette dietro alla scala)
 Pandolfo
                                        Come! Una scala?
 Vi è qualche tradimento.
 Carlotto
 Dalla paura inumidir mi sento.
 Pandolfo
 Zitto, qualcosa c’è.
 Carlotto
425Ci son povero me!
 Pandolfo
 La scala leverò, (Leva pian piano la scala e con essa parte)
 troverò della gente e tornerò.