La notte critica, Venezia, Fenzo, 1766

Vignetta Frontespizio
 SCENA XII
 
 CECILIA e MARINETTA, poi PANDOLFO
 
 Cecilia
310Senti? Parla in un modo
 che temere mi fa.
 Marinetta
                                   Non dubitate,
 è semplice, è ragazza.
 Cecilia
                                          Ed io la credo
 maliziosa e accorta
 e che sappia far ben la gatta morta.
 Marinetta
315Sia quel ch’esser si vuole, aspetterò
 ch’ella e il vecchio padron sian coricati
 e allor verrò di botto
 nel giardino a aspettar il mio Carlotto.
 Cecilia
 Procura sopra tutto
320di saper della lettera.
 Marinetta
                                         Senz’altro
 questo mi preme assai.
 Cecilia
                                             Poi di’ a Carlotto
 che dica al suo patron che bramerei
 di vederlo e parlargli.
 Marinetta
                                          Sì, e vedremo
 di stabilire il dì.
 Cecilia
325Ma con grande cautela.
 Pandolfo
                                             (Eccole qui,
 Dorina ha detto il vero).
 Cecilia
                                               Ma se mai
 mio padre lo scoprisse...
 Marinetta
                                               Vostro padre
 certo non lo saprà; state sicura.
 Pandolfo
 Certo non lo saprà... (Tra le due donne)
 Cecilia
                                        Ahi!
 Marinetta
                                                   Che paura.
 
330   Mi sento venir meno,
 non posso respirar.
 Mi trema il core in seno,
 mi sento il cor a mancar. (Cecilia s’accosta a Marinetta)
 
    Siete voi, signora mia?
335Questo vecchio anderà via
 e se mai... Ahi ahi... (Pandolfo s’accosta a Marinetta)
 
    Tremo da capo a piè,
 ahi, che sarà di me?
 Io muoio di paura.
340In questa notte oscura
 che poca carità!
 
    (Quando il vecchio se n’andrà
 non temette, sì verrà). (Piano a Cecilia)
 Non mi state più a toccar,
345non mi fate spiritar.