La notte critica, Venezia, Fenzo, 1766

Vignetta Frontespizio
 SCENA IX
 
 CARLOTTO solo
 
 Carlotto
200Questo ancor ci mancava. Il mio padrone
 per cui con tanto amore io m’addoprai
 morto mi vuol. Non lo credea giammai.
 Ma ha ragion da una parte. Io non capisco
 come sia questo imbroglio. Marinetta
205sostien... Sarebbe mai
 dubbio che m’ingannasse?... Oh non lo credo.
 Eppure, eppur chi sa? Vi sono al mondo
 delle donne assai fine...
 Marinetta burlarmi? Ed a qual fine?
210A qual fin? Di Fabrizio
 ho sempre sospettato
 ed il sospetto dal cuor non ho scacciato.
 È ver che Marinetta
 mi ha invitato stanotte... E non potrebbe
215con questo stesso invitto
 tendermi qualche rete? Oh quest’è troppo,
 quest’è troppo pensar malizia e inganno,
 nasca quel che sa nascere,
 voglio andar, vuo’ veder, vuo’ assicurarmi
220a costo ancora di precipitarmi.
 
    Curiosità mi sprona,
 amor mi dà coraggio
 e un cuor così malvaggio
 non voglio dubitar.
 
225   Andiam su quelle mura...
 Ma addagio, addagio un poco,
 la cosa è malsicura,
 ci voglio un po’ pensar.
 
    S’ha prima a montar su
230e poi discender giù,
 la notte è così oscura,
 ho un poco di paura...
 Coraggio ci vorrà.
 
    L’amante che è poltrone,
235fortuna non avrà. (Parte)