La finta semplice, Venezia, Fenzo, 1764

Vignetta Frontespizio
 SCENA PRIMA
 
 Loggia nella casa di Cassandro.
 
 NINETTA e SIMONE
 
 Ninetta
655Sono i padroni miei
 a pranzo ancor né si alzeran sì presto.
 Simone
 Un disordine è questo.
 Ninetta
 Perché Simone mio?
 Simone
 Perché mi si sento una gran fame anch’io.
 Ninetta
660Da qui una mezza oretta
 pranzeremo noi pure; e godi intanto,
 se del mio amor ti preme,
 che star possiam liberamente insieme.
 Simone
 L’amore è bello e buono;
665ma per far all’amor sempre c’è tempo.
 E senza molto esame
 è più sano il mangiar quando s’ha fame.
 Ninetta
 Sei ben poco galante.
 Simone
 Ma che vuoi da un amante?
 Ninetta
670Voglio che per star meco
 sin di mangiar si scordi,
 di bere e di dormir senza fatica.
 Simone
 Questo è amare all’antica
 e vogliam noi soldati
675sol bocconi rubbati.
 Ninetta
                                       Onde?
 Simone
                                                      Se vuoi
 amor da me, chiamami a pranso, a cena,
 che amando a pancia piena
 tutto va bene il resto
 e tra noi due s’intenderem più presto.
 Ninetta
680Per me dunque non sei.
 Simone
 Perché?
 Ninetta
                  Perch’io vorrei
 un marito capace
 da lasciarsi trattar come mi piace.
 
    Un marito, donne care,
685ci bisogna ritrovare
 che non mangi, che non beva,
 che da noi tutto riceva,
 che a noi lasci comandar.
 
    Se così non si ritrova,
690né si può farne di meno,
 far con esso un patto almeno
 ch’egli mangi quando ha fame,
 ch’egli beva quando ha sete
 ma ne lasci sole e chete
695far noi pur quel che ne par. (Parte)