Il re alla caccia, Venezia, Bassanese, 1763

Vignetta Frontespizio
 SCENA PRIMA
 
 Recinto ombroso che introduce nel bosco.
 
 Il RE a sedere con guardie, poi PASCALE
 
 il Re
 Olà, venga il primiero
 conduttor delle guardie
 che arrestar questa notte i prigionieri. (Una guardia riceve l’ordine e parte)
1080Sarò clemente con milord ma intendo
 ch’egli renda giustizia
 alla vedova offesa. Ei doppiamente
 errato ha per amor; delle due colpe
 una ne emendi ed il perdono ottenga
1085ma sia sincero ed a mentir non venga.
 Pascale
 Sire... (Distante)
 il Re
                Accostati. È vero
 che oltre i due prigionieri
 una donna fermasti?
 Pascale
 Sì maestà... (Con riverenza)
 il Re
                          Chi è?
 Pascale
1090Non lo so, maestà. (Con riverenza)
 L’ho trovata nel bosco.
 il Re
 È miledi?
 Pascale
                      È miledi.
 il Re
                                          Or la conosco.
 Fa’ che a me venga.
 Pascale
                                       Subito, maestà. (In atto di partire, poi si ferma)
 Vostra maestà saprà
1095ch’io sempre in vita mia
 ho fatto il mio dover.
 il Re
                                         Lo so.
 Pascale
                                                      Ch’io sono
 la stessa fedeltà,
 ai comandi di vostra maestà.
 il Re
 La donna.
 Pascale
                      Immantinente... (In atto di partire, poi torna)
1100Non domando niente,
 non sono così ardito
 ma vostra maestà
 per sua real bontà mi aveva dato
 speranza or or...
 il Re
                                Sarai ricompensato.
 Pascale
1105Grazie a vostra maestà.
 il Re
                                             Fa’ che a me venga
 miledi.
 Pascale
                 Vado subito. (Va un poco e torna)
 Sire, maestà, non dubito
 ch’ella non sia informata
 di quel poco ch’io so ma per esempio,
1110con licenza di vostra maestà,
 le dirò le mie poche abilità.
 
    Per esempio, l’esercizio
 lo so fare e comandar;
 per la penna, per esempio,
1115scriver bene e conteggiar,
 so sommar e so sottrar;
 so partir, moltiplicar.
 
    Per esempio, son capace
 una casa regolar
1120e capace, per esempio,
 una piazza a governar. (S’inchina e parte)