Il re alla caccia, Venezia, Bassanese, 1763

Vignetta Frontespizio
 SCENA XVII
 
 PASCAL colle guardie, conducendo fra i fucili con baionetta in canna milord FIDELINGH e RICCARDO
 
 Pascale
965Ecco, abbiamo arrestato...
 Giannina
 (Milord! Povera me!) (Fugge e si nasconde)
 Pascale
 Questi due che vedete e il terzo poi...
 Giorgio
 Ah milord siete voi?
 Milord
 Sei tu, villano indegno,
970che mi hai fatto arrestar?
 Giorgio
                                                 Siete voi quello
 che ha nascosto Giannina?
 Milord
                                                   Sì, Giannina
 è in mio poter; sappilo a tuo dispetto
 né sì tosto uscirà fuor del mio tetto.
 Giorgio
 Bravo, me ne consolo. (Ridendo)
 Milord
                                           E dell’insulto
975mi pagherai che fer le guardie a me.
 Riccardo
 Ah milord, milord, ecco là il re. (Tutti restano attoniti e si fanno indietro. Il re s’alza e seriosamente passa nel mezzo; Giorgio mortificato s’inchina. Lisetta si copre il viso e fa delle riverenze. Milord si ritira un poco per rispetto. Riccardo passa vicino al re, fra lui e il milord. Pascal fa schierare le guardie e si mette alla testa; Giannina è nascosta)
 Riccardo
 Sire, la maestà vostra
 ci fe’ viver in pena.
 Giorgio
                                      Ah sire, sire,
 vi domando perdon. (Si getta in ginocchio)
 Lisetta
                                         Serva umilissima...
980di vostra maestà... (Tremando e facendo la riverenza)
 il Re
                                     Sì, buona gente.
 Alzatevi. (A Giorgio)
 Giorgio
                    (Oh fortuna!) (Si alza e baccia il lembo dell’abito del re)
 il Re
                                               E voi, milord,
 che dite sul proposito
 della giovin rapita?
 Milord
                                      Sire, io credo
 non merti l’attenzione
985di vostra maestà.
 Giorgio
                                  Sire... (Raccomandandosi contro milord con collera)
 il Re
                                                Tacete. (A Giorgio che s’inchina, fremendo)
 Dite la verità. (A milord)
 Milord
                             Dirò, signore...
 È una vil molinara, è un’infelice
 che volea quell’indegno... (Giorgio freme)
 il Re
                                                 Olà pensate
 chi vi ascolta al presente e a chi parlate. (A milord)
 Milord
990Una che ho preso alfine
 a protegger, signor, perché volea
 Giorgio violentemente
 suo malgrado sposarla e non conviene...
 Giannina
 Non è vero, signor; Giorgio è il mio bene. (Esce da dove era e corre a’ piedi del re)
 Milord
995(Oh cieli!)
 il Re
                       Or che direte? (A milord)
 Milord
 Sire, la maestà vostra
 spero mi renderà quella giustizia...
 il Re
 Basta così. Per ora
 lo conducan le guardie in sicurezza.
 Milord
1000(Precipizio dell’uomo è la bellezza). (Da sé. Parte con delle guardie)
 Riccardo
 Sire, a parte io non sono...
 il Re
                                                  Ite voi pure. (A Riccardo)
 Riccardo
 Io detesto milord e lo condanno. (Al re)
 (Mi assocciai con milord per mio malanno). (Da sé. Parte con le guardie)
 Giorgio
 
    Sire, perdon, perdono.
1005Cieli! Son fuor di me. (Confuso e tremante)
 Senza saper ragiono,
 non vi è malizia in me.
 
 Lisetta
 
    Sire, fo riverenza, (Fa varie riverenze)
 sire, a vostra eccellenza.
1010Sire, vostra maestà
 spero perdonerà.
 
 Pascale
 
    Sire, siam tutti pronti
 al suo real cospetto.
 Sire, con buon rispetto,
1015il suo cavallo è qua.
 
 Giannina
 
    Sire, alle nostre nozze
 voglio invitarvi ardita;
 fate che sia compita
 tanta felicità.
 
 il Re
 
1020   Sì l’innocente invito
 ben volontieri accetto,
 gente che serba in petto
 vera sincerità.
 
 Giannina, Giorgio, Lisetta, Pascale a quattro
 
    Viva il re giusto e buono,
1025viva la sua bontà. (Con trasporto di allegrezza)
 Noi domandiam perdono (Con altro tuono, cioè con sommissione e rispetto)
 a vostra maestà.
 
 il Re
 
    Giorgio, la spada mia.
 
 Giorgio
 
 Che? Volete andar via?
 
 il Re
 
1030La spada vi domando.
 
 Giorgio
 
 Subito, sì signore...
 Sire, immediatamente...
 Maestà subitamente;
 che grazia, che favore!
1035Che bell’onor per me,
 di dar la spada al re! (Va in casa a prender la spada)
 
 Giannina
 
    Ed io potrò vantare
 un re per mio compare.
 
 Lisetta
 
 Ed io che un re mi ha dato
1040un pochettin di dote.
 
 Pascale
 
 Ed io che accompagnato
 avrollo alla città.
 
 Giannina, Lisetta, Pascale a tre
 
    Maggior fortuna al mondo
 di questa non si dà.
 
 Giorgio (Viene colla spada e la presenta al re con una gran riverenza)
 
1045   Ecco la spada, o sire.
 
 il Re
 
 La spada mia prendete; (La prende e subito la torna a dar a Giorgio)
 e nobile voi siete,
 fatto per man del re.
 
 Giorgio
 
    La nobiltade a me? (Allegro)
 
 Giannina
 
1050A noi la nobiltà? (Allegra)
 
 Lisetta
 
    Sire son sua sorella.
 Per me ve ne sarà?
 
 Pascale
 
    E il povero Pascale
 guardiano resterà?
 
 il Re
 
1055   Tutti un re grato e giusto
 beneficar saprà. (Seriosamente)
 
 Giannina, Lisetta, Giorgio, Pascale a quattro
 
    Che grazia, che fortuna,
 che gran felicità! (Gianina canta e si move con trasporto d’allegrezza)
 
 Giannina
 
    Oh sposo dilettissimo (A Giorgio abbracciandolo)
1060son piena d’allegrezza!
 Cognata mia carissima... (A Lisetta abbracciandola)
 che bella contentezza!...
 Pascal son fuor di me. (A Pascal abbracciandolo)
 
    Son fuor di me, signore...
1065ma sento che il rossore... (Vorrebbe abbracciar il re e si trattien)
 Pericolo non v’è.
 
 il Re
 
    La verità del cuore
 è quel che piace a me.
 
 Giannina, Lisetta, Giorgio, Pascale a quattro
 
    Che grazia! Che fortuna!
1070Siam nati in buona luna.
 E viva un re clemente
 che è pieno di bontà.
 
 tutti
 
    Oh giorno fortunato!
 Oh giorno di clemenza!
1075Trionfa l’innocenza,
 trionfa l’onestà.
 
 Fine dell’atto secondo