Il re alla caccia, Venezia, Bassanese, 1763

Vignetta Frontespizio
 SCENA XV
 
 Il RE, GIANNINA e LISETTA
 
 il Re
 Manderebbe il sospetto in abbandono,
 s’ei conoscesse il donatore e il dono.
 Lisetta
920Scusatelo, signore.
 Giannina
                                     Egli ha paura...
 Si ricorda milord... (Al re)
 Lisetta
                                       Vi è differenza. (A Giannina)
 Milord avea delle intenzion cattive
 e, per esempio, questo buon signore
 dona senza malizia e di buon core.
 il Re
925Così è. Sdegnareste
 voi di accettar?... (A Lisetta offerendole la borsa)
 Giannina
                                   Scusate.
 Una fanciulla non riceve in dono... (Al re)
 Lisetta
 Scusate voi. Così incivil non sono. (A Giannina)
 il Re
 Tenete. (Dà la borsa a Lisetta)
 Lisetta
                  Obbligatissima. (Riceve la borsa)
 Giannina
930Bella cosa! (A Lisetta)
 Lisetta
                        (Eh tacete.
 Penso a farmi la dote.
 Questa è una provvidenza
 che non macchia l’onor né l’innocenza). (A Giannina)
 
    Sarebbe uno sproposito
935l’offerta ricusar. (A Giannina)
 Signore obbligatissima
 del vostro buon amor. (Al re)
 La cosa è innocentissima,
 nessun mi può tacciar. (A Giannina)
 
940   Il ciel vi renda merito,
 voi siete di buon cor. (Al re)
 Nol dite a mio fratello
 che mi potria sgridar. (A Giannina)
 (Vo’ andarmene bel bello
945la borsa a rinserrar). (Da sé e parte correndo verso il mulino, passando il ponte)