Il re alla caccia, Venezia, Bassanese, 1763

Vignetta Frontespizio
 SCENA XIV
 
 GIORGIO e GIANNINA, poi LISETTA, poi PASCALE
 
 Giorgio
 Orsù, Giannina mia,
435ho pensato abbastanza. Il ciel pietoso
 vi rende agli occhi miei.
 Perdere non vorrei la grazia invano;
 che si concluda e diamoci la mano.
 Giannina
 Da mia madre venite. Ella ha il potere
440di disporre di me.
 Giorgio
                                    Lasciar non posso
 il mio posto per or. Declina il sole,
 si avvicina la notte. Il re potrebbe
 di qua passare e s’io non mi trovassi
 al passaggio del re nel mio quartiere
445mancherei questa volta al mio dovere.
 Giannina
 Restate dunque, io sola
 andrò mia madre a consolar. Domani
 parlerem delle nozze. Addio. (Lampi e tuoni e si va oscurando la scena)
 Giorgio
                                                       Giannina
 un’oribbil tempesta il ciel minaccia;
450non andate per or.
 Giannina
                                     Ma non vorrei
 si avanzasse vieppiù la notte oscura. (Lampi e tuoni e si fa più scuro)
 Lisetta
 Oh fratello, fratello, oh che paura! (Vien correndo)
 Pascale
 Il fulmine ha colpito (Viene affannato)
 sulla quercia maggior della foresta.
 Giorgio
455Colpita avesse di milord la testa.
 Giannina
 Che? Milord tuttavia vi sta sul cuore?
 Giorgio
 Non mi scorderò mai quel traditore.
 Giannina
 Dubitate di me?
 Giorgio
                                 No ma l’indegno
 merita l’odio vostro ed il mio sdegno.
 
460   Quando penso a quel milordo...
 Quando penso che sei stata...
 Ah Giannina l’hai scappata
 non so come e tremo ancor.
 
 Giannina
 
    Brinconcello, nel tuo seno
465qualche dubbio ancor ti resta.
 Questa cosa mi molesta
 e m’offende il tuo timor.
 
 Pascale
 
    Ah Lisetta, senti senti
 che fa tristi e fa scontenti
470il sospetto traditor.
 
 Lisetta
 
    Io non son di te nemica
 ma pavento che si dica
 che ho creduto a un mentitor. (Tuoni e lampi)
 
 a quattro
 
    Oh che tuoni! Oh che spavento!
475Ah tremar il cor mi sento
 e le gambe dal timor. (Tremano)
 
 Giorgio
 
    Senti senti abbaiar i levreri. (Allegro)
 
 Pascale
 
 Galoppare si sente i destrieri.
 
 Giannina
 
 Odi il suono de’ corni da caccia.
 
 Lisetta
 
480Presto andiamo che pioggia minaccia.
 
 a quattro
 
 E del vento s’accresce il furor. (Tuoni e lampi)
 
 Giannina
 
    I cacciatori strillano.
 
 Giorgio
 
 La caccia di disperde.
 
 Pascale
 
 La caccia si confonde.
 
 Giannina, Lisetta a due
 
485E l’ecco che risponde
 corbella i cacciator. (Tuoni e lampi crescono)
 
 a quattro
 
    Salva salva cos’è questo?
 Presto presto via di qua.
 
 Pascale
 
    Alla capanna mia
490venite in compagnia.
 
 Lisetta
 
 Andiamo a ricovrarci.
 
 Giannina, Giorgio a due
 
 E là per consolarci
 noi parlerem d’amor.
 
 a quattro
 
    Amor può serenare
495le cose più funeste,
 amor fra le tempeste
 può rallegrare il cor.
 
    Che fulmini, che tuoni,
 amor non ha spavento;
500il cuore è ognor contento
 in compagnia d’amor. (Partono)
 
 Fine dell’atto primo