La bella verità, Bologna, Sassi, 1762

Vignetta Frontespizio
 SCENA II
 
 Monsieur LORANO e detti
 
 Lorano
 Vivano lor signori,
 viva il merito lor. Me ne consolo.
 Son venuto di volo
 a fare il mio dovere
1065per eccesso di gioia e di piacere.
 Angiolina
 Il libro è cosa sua. (A Lorano)
 Lorano
                                     Si, ma a che serve
 che il libro sia passabilmente buono,
 se le attrici e gli attor bravi non sono?
 Angiolina
 Cosa le par signore
1070del primo buffo? Si è portato bene?
 Lorano
 Non saprei. Non conviene
 a me dire oppinion.
 Petronilla
                                       La parte sua
 l’ha fatta a meraviglia.
 Lorano
                                            Il poveruomo
 fa quel che può.
 Luigino
                                Non si potea far meglio.
 Rosina
1075Non si può recitare più al naturale.
 Claudio
 Egli è comico molto e molto vale.
 Lorano
 Basta, basta signori.
 Angiolina
                                        Oh quest’è bella,
 se a noi piace lodare il primo buffo,
 cosa c’entrate voi?
 Lorano
                                    Dirò... Per dirla...
1080È tanto amico mio
 e tanto son con lui medesimato
 che con esso mi par d’esser lodato.
 Claudio
 Non è picciol vantaggio
 per un che fa la professione nostra
1085essere amico del poeta. È vero
 che ci vuol per piacere
 talento, abilità, voce e natura
 ma quando per ventura
 al suo dosso tagliato è il vestimento,
1090s’ha un vantaggio del trenta e più per cento.
 
    Perciò le virtuose
 coltivano i poeti,
 perché più mansueti
 si rendano con lor.
 
1095   Talvolta li regalano... (Lorano fa cenno di no)
 Che dite? Non è ver?
 Oh in questo mi perdonino,
 io parlo con rispetto,
 un qualche regaletto
1100sarebbe di dover. (Parte)