La bella verità, Bologna, Sassi, 1762

Vignetta Frontespizio
 SCENA II
 
 PETRONILLA ed il suddetto
 
 Petronilla
 Serva monsieur Lorano.
 Lorano
                                               Oh mia signora,
 scusi, sarei venuto
 a far l’obbligo mio. Ma sa ch’io deggio
 l’opera terminar che ho principiata.
530Favorisca seder.
 Petronilla
                                 Bene obbligata. (Siedono)
 Lorano
 La sua signora madre
 che fa? Sta ben?
 Petronilla
                                 Non molto.
 È un poco incomodata.
 Perciò senza di lei
535ho dovuto adempire ai dover miei.
 Lorano
 Troppa bontà.
 Petronilla
                             Ricordami che in Roma
 favorì di venire in casa mia,
 so con qual cortesia
 promise procurarmi
540un teatro in Venezia e s’ella poi
 si è per gli affari suoi di me scordata
 alla sua esibizion sono obbligata.
 Lorano
 Scusi scusi davvero,
 sono mortificato,
545eppure ho procurato
 ma fur mie cure vane...
 
    Io smanio come un cane
 che per amor latrando... (Rileggendo l’aria composta)
 
 Petronilla
 Perdono gli domando
550se la venni a sturbar.
 Lorano
                                         No, mi fa grazia,
 desidero servirla,
 in che posso obbedirla?
 Petronilla
                                              Ella saprà
 ch’io fo la parte seria.
 Lorano
                                          Sì signora,
 lo so e me ne consolo,
555che si fa grand’onor.
 Petronilla
                                        Fo quel ch’io posso
 e per grazia e bontà son compatita.
 Lorano
 Con estremo piacere io l’ho sentita.
 Non mi fe’ meraviglia
 la nota abilità del suo talento;
560ma mi sorprese invero
 veder con qual bravura e con qual arte
 e con qual pulizia fa la sua parte.
 Petronilla
 Oh signor cosa dice?
 Si sa che principiando...
 Lorano
 
565   Di qua di là saltando
 la cagna vuol brancar.
 
 Petronilla
 La voglio sollevar... (In atto di alzarsi)
 Lorano
                                      No, resti comoda.
 La prego ad iscusarmi
 e s’io vaglio a servirla a comandarmi.
 Petronilla
570Perdoni in cortesia;
 una grazia le chiedo e vado via.
 Giacché in opera buffa
 m’impegnai di cantar, la prego almeno
 far sì che le mie scene
575dalle parti grotesche
 siano disobbligate
 e quando agisco non vi sian risate.
 Lorano
 Signora, io le prometto,
 avrò tutto il rispetto
580che a parte seria si convien. Ma pure
 in simili operette,
 per unire l’intreccio e l’argomento,
 sa che per ordinario
 qualche cosa soffrire è necessario.
 Petronilla
585Pazienza. Almen nell’arie
 il carattere mio serbar procuri.
 Lorano
 Sì, certo, si assicuri
 che di tutto farò per aggradirla.
 Ma per meglio servirla
590se sapesse a memoria
 qualch’aria favorita
 me la faccia sentir. Sarà servita.
 Petronilla
 E il mastro di capella?
 Lorano
                                           È galantuomo.
 Non servirassi del motivo istesso
595ma farà poc’appresso
 quello che si suol fare in casi tali,
 servendola nei passi principali.
 Petronilla
 Giacché tanta bontà ritrovo in lei,
 un’aria come questa io bramerei. (S’alza)
 
600   Se infelice e sventurata
 vuol ch’io viva il mio destino,
 il rigor di sorte ingrata
 son costretta a tollerar.
 
    Pur mi resta la speranza
605che in mercé di mia costanza
 s’abbia il fato un dì a cangiar. (Parte)