La bella verità, Bologna, Sassi, 1762

Vignetta Frontespizio
 SCENA XIII
 
 LORANO, TOLOMEO e detti
 
 Tolomeo
 Ecco, signori miei,
375ecco monsieur Lorano
 che al protettore ha resistito invano.
 Lorano
 Scusatemi, madama,
 se quel che ho a voi negato ho altrui concesso.
 Venero il vostro sesso,
380della vostra virtude ho vera stima
 ma, vi chiedo perdono,
 da un incanto maggior convinto io sono.
 Angiolina
 Sì sì, già ve lo dissi;
 s’io fossi quella tal che più vi preme...
 Lorano
385Tutte le donne insieme,
 tutte le grazie e le bellezze unite
 a fronte di un sì amabil cavaliere
 avrian forza minor sul mio volere.
 Tolomeo
 Orsù pensiamo un poco
390a ciò che si ha da far.
 Lorano
                                         Cosa direbbe
 il signor impresario?
 Tolomeo
                                         Io mi rimetto.
 Faccia vossignoria quel che le pare.
 Lorano
 Bramerei d’incontrare
 il genio delle attrici e degli attori.
 Tolomeo
395Via dicano, signori,
 il sentimento loro e dopo anch’io
 dirò senza riguardo il pensier mio.
 Angiolina
 
    Io vorrei un’operetta
 sul mio stile e sul mio far,
400che vi fosse in qualche arietta
 qualche poco da cantar.
 
 Tolomeo
 
    Che vi fosse in qualche arietta
 qualche poco da cantar.
 
 Rosina
 
    Bramerei la parte mia
405disinvolta e spiritosa;
 e una scena vi vorria
 da brillare e da scherzar.
 
 Tolomeo
 
    E una scena vi vorria
 da brillare e da scherzar.
 
 Claudio
 
410   Un carattere novello
 piacerebbemi di far.
 Quel ch’è nuovo è sempre bello
 per piacere ed incontrar.
 
 Tolomeo
 
    Quel ch’è nuovo è sempre bello
415per piacere ed incontrar.
 
 Lorano
 
    Necessario è sopra tutto
 i caratteri addattar,
 anche il bel diventa brutto
 se si vede a strapazzar.
 
 Tolomeo
 
420   Anche il bel diventa brutto
 se si vede a strapazzar.
 
 tutti
 
    Ma l’ore passano,
 convien riflettere,
 convien risolvere
425che s’ha da far.
 
 Lorano
 
    Farà il carattere
 d’un’affettata. (Ad Angiolina)
 
 Angiolina
 
 Non son portata.
 
 Tolomeo
 
 Non è portata.
 
 Lorano
 
430Farà una femmina
 di stil audace. (A Rosina)
 
 Rosina
 
 No, non mi piace.
 
 Tolomeo
 
 No, non le piace.
 
 Lorano
 
 Di farvi io medito
435un prepotente. (A Claudio)
 
 Claudio
 
 No, certamente.
 
 Tolomeo
 
 No, certamente.
 
 Lorano
 
 Ma se si oppongono
 non so che far,
440dev’esser libero
 chi ha da inventar.
 
 Tolomeo
 
    Dev’esser libero
 chi ha da inventar.
 
 Lorano
 
    La parte scaltra. (Ad Angiolina)
 
 Angiolina
 
445La dia ad un’altra.
 
 Lorano
 
 La bacchettona. (A Rosina)
 
 Rosina
 
 Non ne son buona.
 
 Lorano
 
 Un impostore. (A Claudio)
 
 Claudio
 
 No, mio signore.
 
 Lorano
 
450Corpo del diavolo
 cos’ho da far?
 
 tutti
 
    Convien risolvere,
 convien pensar.
 
 Tolomeo
 
    Se mi permette. (A Lorano)
 
 Lorano
 
455Parlate pure.
 
 Tolomeo
 
 Faccia un libretto
 in cui succedano
 degli accidenti
 con dei portenti
460che non s’intendano,
 acciò che il popolo
 per meglio intendere
 la sera prossima
 debba tornar.
 
 Angiolina, Rosina, Claudio a tre
 
465   Eh far lasciamolo
 quel che gli par.
 
 Tolomeo
 
    Poi faccia all’ultimo
 quel che gli par.
 
 tutti
 
    Per ben comporre,
470per riuscir bene
 l’estro che viene
 s’ha d’abbracciar.
 
    Allegramente,
 concordemente
475s’ha per l’onore
 da faticar.
 
 Fine dell’atto primo