La bella verità, Bologna, Sassi, 1762

Vignetta Frontespizio
 SCENA XI
 
 ANGIOLINA sola
 
 Angiolina
 
    Innocenti pastorelle
 quanto invidio il vostro stato!
 Quanto a me saria più grato
 l’umil greggia pascolar.
 
330   Un dì di bene
 non dan le scene;
 sempre si teme,
 talor si freme.
 Cento pericoli
335s’han da passar.
 La sorte instabile
 mi fa tremar.
 
 Dice talun che il nostro
 è il mestiere miglior che diasi al mondo;
340non è ver, non è vero io gli rispondo.
 Pria di tutto non sanno
 quanta pena ci costi
 la musica imparar; non san che sia
 sostener a dovere
345un carattere in scena e qual fatica
 e di petto e di mente
 costi un’aria cantar passabilmente.
 E poi, se per disgrazia
 non si viene a incontrar, non san qual sia
350la smania ed il rossore
 di chi sente gli stimoli d’onore.
 Certo di cuor lo dico,
 cambierei volontier lo stato mio
 e anderei la greggia a pascolar anch’io.
 
355   La mia pace, il mio riposo
 sol godrei fra l’erbe e i fiori,
 fra le ninfe e fra i pastori
 potrei lieta respirar.