La buona figliuola maritata, Venezia, Zatta, 1789

 SCENA VI
 
 La MARCHESA, poi SANDRINA
 
 Marchesa
650Ah sì, purtroppo il veggo,
 per gelosia soverchiamente irata,
 sono dal mio livor precipitata.
 Sandrina
 Una nuova, signora; or mi fu detto
 che il padre di Marianna, o sia Cecchina,
655a questo marchesato si avvicina.
 Marchesa
 Non vorrei che recasse
 nuovi spaventi al cor di mio germano
 e scacciata colei sperassi invano.
 Sandrina
 Certo, per voi sarebbe
660un danno, una vergogna.
 Dunque pensar bisogna,
 pria che giunga il tedesco
 e che nascan dell’altre novità,
 far che vada costei lontan di qua.
 Marchesa
665Ah le macchine i’ vedo
 cader sopra di me! M’odia il germano,
 m’abborrisce il consorte, ognun mi chiama
 barbara, disumana
 e la rovina mia non è lontana.
 Sandrina
670Una donna di spirito
 non si deve avvilir sì facilmente.
 Fate che immantinente
 vada lungi di qua la prosontuosa.
 Il tempo poi aggiusterà ogni cosa.
 Marchesa
675Quel che mi dà più pena
 è l’ira dello sposo. Ei mi ha perduto
 e l’amore e la stima
 e il core e il letto separar m’intima.
 Sandrina
 Eh, di ciò non temete.
680Gli uomini, lo sapete,
 mostrano qualche volta del rigore
 ma se provato amore
 hanno per la consorte, vi vuol poco
 a far che torni a riscaldarsi il foco. (Parte)