La buona figliuola maritata, Bologna, Sassi, 1761

Vignetta Frontespizio
 SCENA VII
 
 Sala o appartamenti.
 
 MARIANNA e PAOLUCCIA
 
 Marianna
 
    Io non so che voglia dire
 che mi batte in seno il cor.
 Ah mi fanno intimorire!
225Sconsolata sono ancor.
 
 Oh davver cambierei (Siede)
 per godere del cor la pace intera
 la signora che or sono in giardiniera!
 Ma se cambiassi stato,
230non avrei più in isposo
 quel che tanto mi piace e mi diletta.
 No no, soffransi pure
 sdegni, insulti e sciagure;
 se mi ama il mio consorte,
235rido de’ miei nemici e della sorte.
 Paoluccia
 (Tant’è, non vi è rimedio.
 Adattar non mi posso
 a servire costei con buon affetto,
 tutto quello ch’io fo fo per dispetto).
 Marianna
240Ehi! Paoluccia.
 Paoluccia
                              Comandi. (Stando dove si trova, lontana e rustica)
 Marianna
 Venite qui.
 Paoluccia
                        Favelli.
 Grazie al ciel non son sorda.
 Marianna
 Se sdegnate accostarvi al fianco mio,
 ecco m’alzerò io. (S’alza)
 Paoluccia
                                  Oh no, signora,
245eccomi; son da lei. (La gran dottora!)
 Marianna
 Dov’è il padron?
 Paoluccia
                                 Che vuole
 ch’io sappia i fatti suoi?
 Marianna
 Gran sfortuna, davver, che ho io con voi.
 Paoluccia
 Oh certo una mia pari
250ch’è a servir destinata
 la farà fortunata o sfortunata! (Ironica)
 Marianna
 Mia cara Paoluccia,
 nel mio felice stato
 non scordomi il passato. Il ciel ringrazio
255del conseguito onore
 e tratto con buon core
 con voi, con tutti quanti, e mal mi viene
 se veggo che qualcun non mi vuol bene.
 Paoluccia
 (E pur dovrei lodarla, e pur in petto
260mi macera l’invidia a mio dispetto).
 Marianna
 Vorrei mi compiaceste
 di cercar il padrone...
 Paoluccia
                                          Sì signora. (Ruvidamente)
 Marianna
 E a dirli ch’io lo bramo.
 Paoluccia
                                              L’ho capita. (Come sopra)
 Marianna
 Fatelo di buon cor.
 Paoluccia
                                     Sarà servita. (Come sopra)
 Marianna
265E pur voi non mi amate.
 Paoluccia
                                               Oh cosa dice? (Con affettazione)
 Marianna
 Parlatemi sincera;
 ditemi il vostro cor libero e schietto
 e un sicuro perdono io vi prometto.
 Paoluccia
 E poi si sdegnerà.
 Marianna
                                    Giuro che no.
 Paoluccia
270Se comanda così la servirò.
 
    Mia signora, ha da sapere...
 Ma la prego a perdonar,
 ch’è durissimo il vedere
 chi ha servito a comandar.
 
275   Io non so se mi capisca.
 Fra me dico: «Poverina,
 sarò sempre una meschina».
 E vorrei poter anch’io
 migliorar lo stato mio
280ma comanda vosustrissima
 e a me tocca faticar.
 Gliel’ho detta netta e schietta,
 e la prego a perdonar.