La buona figliuola maritata, Bologna, Sassi, 1761

Vignetta Frontespizio
 SCENA II
 
 MARIANNA e il CAVALIERE, poi la MARCHESA e SANDRINA
 
 Marianna
 Oh io non ne so nulla.
50Qual vissi da fanciulla
 vivrò da maritata,
 bastami dal marito essere amata.
 il Cavaliere
 Felice il marchesino,
 cui concesse il destino
55una sì cara e gentil consorte;
 ma io, che dalla sorte
 n’ebbi una indiscreta, aspra, cattiva,
 infelice sarò sino che io viva.
 la Marchesa (In disparte che ascolta e parla con Sandrina)
 Senti? (A Sandrina piano)
 Sandrina
                 (Abbiate pazienza). (Piano alla marchesa)
 Marianna
                                                       E come mai,
60in così pochi giorni
 che siete maritato
 avete in sdegno il vostro amor cangiato?
 il Cavaliere
 Eh Marianna carissima,
 quando si fa all’amore
65abbiamo un vel dinnanzi agl’occhi e poi,
 passati i giorni dei primier diletti,
 ragion si desta e scopronsi i diffetti.
 la Marchesa
 (Tollerar più non posso...) (In atto di avanzarsi)
 Sandrina
                                                   (Ah no. Non fate). (Trattenendola)
 Marianna
 Ma di che vi lagnate?
70Che disgusti vi diè la vostra sposa?
 il Cavaliere
 Non la posso soffrir così gelosa.
 Marianna
 Non so che qui vi sia
 ragion di gelosia; fin che qui siamo
 in armonia viviamo
75e in pace fra di noi.
 il Cavaliere
 È gelosa mia moglie anche di voi.
 Marianna
 Di me!
 la Marchesa
                 No, non è vero. (Avanzandosi)
 Non soffre una mia pari
 l’ingiurioso confronto. Io son chi sono.
80In voi la giardiniera ancor io vedo
 e a un amante e a un soldato ancor non credo.
 Marianna
 Chiunque io mi sia, signora,
 son del vostro german legata al laccio;
 mi difenda lo sposo; io parto e taccio. (Parte)