La donna di governo, Venezia, Zatta, 1794

 SCENA IV
 
 CORALLINA, RIDOLFO e LINDORA
 
 Lindora
1195Or ch’è vostro marito,
 via, perché non gli date
 quella dote che dare a lui si aspetta?
 Corallina
 Avete una gran fretta!
 Lindora
 Il povero Ridolfo
1200vuol fare i fatti suoi.
 Ridolfo
 Eh non importa; li farò dappoi.
 Lindora
 (Vorrei la parte mia).
 Ridolfo
 (Risparmiare vorrei la sensaria).
 Corallina
 Già tu lo sai, Ridolfo,
1205che sei padron di tutto.
 Ridolfo
                                             Sì, occorrendo
 mi darete il bisogno a poco a poco.
 (Basta potermi divertire al gioco).
 Lindora
 Ridolfo, una parola. (Lo chiama in disparte)
 Ridolfo
                                        Dite pure. (Forte senza accostarsi)
 Lindora
 Ma venite da me.
 Ridolfo
                                   Nessun ci sente,
1210favellatemi pur pubblicamente.
 Lindora
 Maledetto! Non voglio (Da sé)
 che senta Corallina.
 Corallina
 Signora sorellina,
 che segreti son questi?
1215Se sono affari onesti,
 diteli in mia presenza;
 altrimenti, vel dico, è un’insolenza. (Passa nel mezzo, vicino a Lindora)
 Lindora
 Ecco il premio acquistato,
 perché solo il suo bene ho procurato.
1220Ingrataccia! Che credi?
 Che questa bella gioia
 te la voglia rapir? Se avessi voglia
 di far la pazzarella,
 vorrei trovare un’occasion più bella.
1225(E tu se non farai
 quel che hai detto di fare,
 ho l’istromento e ti farò citare). (Piano a Ridolfo)
 
    Non son io che ho suggerito
 di poterti maritar?
1230Or Ridolfo è tuo marito
 e così mi vuoi pagar? (A Corallina)
 
    (Seicento scudi
 tu m’hai da dar). (Piano a Ridolfo)
 
    Se di me tu sei gelosa,
1235io di lui non so che far. (A Corallina)
 
    (Presto li voglio,
 senza aspettar). (Piano a Ridolfo)
 
    Sono una donna
 che quando dico
1240so quel che dico
 e non pretendo,
 se mi capite...
 (Faremo lite (Piano a Ridolfo)
 e non ci abbiamo
1245da inimicar). (Parte)