La donna di governo, Roma, Puccinelli, 1761

Vignetta Frontespizio
 SCENA VII
 
 CORALLINA e detti
 
 Corallina
 Buon pro faccia, signori.
 Rosalba
                                               Che pretendete,
 signora mia garbata?
 Fulgenzio
 Perché venire, se non sei chiamata?
 Corallina
 Piano con questo «sei», con sua licenza,
890ella non ha con me tal confidenza. (A Fulgenzio)
 Son qui per vostro bene
 e voi mi maltrattate?
 È un torto che mi fate.
 Rosalba
                                            E in qual maniera
 che mi fate del ben poss’io sperare?
 Corallina
895Vengovi ad avvisare
 che il vostro signor zio sposar vi vuole
 con certo ser Agapito del Sole.
 Fulgenzio
 Come!
 Corallina
                In questo momento
 si stende l’istrumento.
 Rosalba
                                            Oh me meschina!
 Corallina
900Se voi di Corallina
 vi degnaste fidarvi,
 troverebbe la via di liberarvi.
 Rosalba
 In che modo?
 Corallina
                            Credete,
 nemica non vi sono. E se l’amore
905mi aveste per Fulgenzio confidato,
 vostro sposo oramai sarebbe stato.
 Fulgenzio
 Rosalba, ingiustamente
 forse di lei pensate.
 Rosalba
 Via, s’è ver che mi amate,
910facciamone la prova. (A Corallina)
 Corallina
 Si sdegnerà lo zio se qui vi trova. (A Fulgenzio)
 Fulgenzio
 Deggio partir?
 Corallina
                              Restate.
 Basta che, s’egli vien, vi nascondiate.
 L’ho sentito raschiare.
915Ch’egli qui venga a taroccar mi aspetto.
 Andatevi a celar nel gabinetto. (A Fulgenzio)
 Fulgenzio
 Ci vogliamo fidar? (Piano a Rosalba)
 Rosalba
                                      Sì, vo’ fidarmi. (Piano a Fulgenzio)
 Fulgenzio
 Mi raccomando a voi, vado a celarmi. (A Corallina)
 
    Quell’amor che mi condanna
920a temere e a sospirar,
 deh la sorte mia tiranna
 possa in pace un dì cangiar.
 
    So che il ben e il mal non dura,
 so che il fato suol variar.
925E vicino al cor figura
 quel piacer che suol bramar. (Parte ed entra per la porta di un gabinetto)