La donna di governo, Roma, Puccinelli, 1761

Vignetta Frontespizio
 SCENA X
 
 ROSALBA, poi FULGENZIO
 
 Rosalba
305Lo sciocco è infatuato.
 Crede tutto a colei ed io, meschina,
 scapito in grazia sua; qui non si parla
 di maritarmi ancor; perché lo zio
 non isborsi le dote,
310acciò non mi mariti,
 mi attraversa colei tutti i partiti.
 Fulgenzio
 Permettete, Rosalba?
 Rosalba
                                          Ah cosa fate?
 Presto, Fulgenzio, andate.
 Se lo sa Corallina
315tanto più cercherà la mia rovina.
 Fulgenzio
 Qualche cosa ho da dirvi.
 Rosalba
                                                In questo loco
 verrà colei fra poco, alle mie stanze
 oggi vi aspetterò. Non sarò sola.
 Sarò con qualche amica
320o qualche mia parente
 e potrete parlar liberamente.
 Fulgenzio
 Ditemi almeno, o cara,
 se mi amate di cor.
 Rosalba
                                      Non v’è alcun dubbio.
 V’amo e desio il momento
325di godere con voi pace e contento.
 
    Non così spesso
 la rondinella
 sospira il nido
 che abbandonò,
 
330   com’io sospiro
 dal dio Cupido
 la bella pace
 che in sen non ho.
 
    La rondinella
335passando il mare
 l’amico tetto
 scordar non può?
 
    Io non mi scordo
 fra pene amare
340di quell’affetto
 che mi piagò! (Parte)