La donna di governo, Roma, Puccinelli, 1761

Vignetta Frontespizio
 SCENA IX
 
 FABRIZIO, poi ROSALBA
 
 Fabrizio
 Se giro tutto il mondo,
 trovare io non potrei
 una donna da ben come costei.
 Che giovane di garbo!
265Che femmina onorata!
 Il ciel me l’ha mandata. Guai a me,
 s’ella andasse lontan da queste soglie.
 Meglio saria ch’io la prendessi in moglie.
 Rosalba
 Serva, signore zio.
 Fabrizio
                                    Sì sì, buongiorno.
 Rosalba
270Cosa avete con me.
 Fabrizio
                                      Ve lo ridico,
 se abbastanza finor non ve l’ho detto;
 a Corallina s’ha a portar rispetto.
 Rosalba
 Davver? Dite, di grazia,
 è qualcosa del vostro?
275Appartiene ella forse alla famiglia?
 Ditemi, è vostra sposa o vostra figlia?
 Fabrizio
 Ella è la governante.
 Rosalba
                                        E ben, signore,
 governi e non comandi.
 Fabrizio
                                              In questa casa
 comanda Corallina.
 Rosalba
280Sì, lo sa la dispensa e la cantina.
 Fabrizio
 Cosa vorreste dir?
 Rosalba
                                    Questa gran donna,
 sì economa, sì brava,
 questa vostra famosa governante
 rubba al padron per regalar l’amante.
 Fabrizio
285Non è ver.
 Rosalba
                      Non è vero?
 Stamane per il fresco
 trattò nella cantina,
 con pace e con amore,
 la sorella, l’amante e il servitore.
 Fabrizio
290L’amante? Chi è costui?
 Rosalba
                                               Ridolfo ha nome.
 Fabrizio
 Possibil che colei?...
 Rosalba
                                       So quel ch’io dico.
 Fabrizio
 Andate via che non vi credo un fico.
 
    So che siete una linguaccia
 e tacere io vi farò.
295Coll’amante Corallina?
 A scialar nella cantina?
 Non può star, signora no.
 
    (Ma se mai ciò fosse vero?
 Ho una pulce nel pensiero
300e scacciarmela non so). (Da sé)
 
    Dite a me, come il sapeste? (A Rosalba)
 La sentiste? La vedeste?
 Eh tacete, non vi credo;
 e giammai vi crederò! (Parte)