La donna di governo, Roma, Puccinelli, 1761

Vignetta Frontespizio
 SCENA VIII
 
 Camera.
 
 CORALLINA, poi FABRIZIO
 
 Corallina
 Dov’è che non lo trovo
 questo vecchio arrabbiato?
 A cercare di me senz’altro è andato.
185Se lo vede Rosalba sua nipote
 prima di me, ho paura
 che quella signorina
 non gli dica l’affar della cantina.
 Eccolo.
 Fabrizio
                Corallina. (Di dentro)
 Corallina
                                    Animalaccio. (Da sé)
 Fabrizio
190Corallina. Che tu sia malede... (Esce e s’incontra in Corallina)
 Corallina
 Grazie, signore.
 Fabrizio
 Grido, grido e non sente. (Con sdegno)
 Corallina
 Grida, grida e si sfiata. (Con arroganza)
 Fabrizio
 Perché non rispondete? (Come sopra)
 Corallina
195Perché era addormentata. (Come sopra)
 Fabrizio
 A quest’ora?
 Corallina
                          A quest’ora.
 Saran quattr’ore e più
 che ho fatto risvegliar la servitù.
 Ho fatto ripulire
200le stanze infino al tetto,
 spiumacciar più d’un letto,
 lustrar nella cucina
 il rame insudiciato
 e han fatto queste man pane e bucato.
205Ma qui non si fa niente;
 servo un padrone ingrato.
 Casa peggior non vidi in vita mia.
 L’ho detto e lo farò; voglio andar via.
 Fabrizio
 Uh! Mi darei nel capo
210un colpo micidiale. (Si dà nella testa)
 Corallina
 (Datti, accopati pur). (Da sé)
 Fabrizio
                                          Sì, son bestiale.
 Ma voi mi conoscete
 e compatir conviene
 qualche volta un padron che vi vuol bene.
 Corallina
215Sì, sì, vi compatisco.
 Ma, caro il mio padrone,
 io vi deggio lasciar.
 Fabrizio
                                      Per qual ragione?
 Corallina
 Perché da tutti odiata,
 sono perseguitata. I servitori,
220perché son rigorosa,
 non mi ponno veder. Vostra nipote,
 perché a lei non permetto il far l’amore,
 concepì del livore. Ha protestato
 volersi vendicar. Sarà capace
225inventar, calunniare,
 per obligar lo zio, ch’è di buon core,
 a scacciarmi da lui con mio rossore.
 Fabrizio
 Corallina scacciar? Prima di farlo,
 al diavol manderei
230tutti gli amici ed i parenti miei.
 Fate il vostro dovere;
 non crederò a nessuno;
 io so chi siete e non ho dubbio alcuno.
 Corallina
 Lo so da me medesima
235che ho poca abilità
 ma mi posso vantar di fedeltà.
 Dal ciel, chi ha buon talento
 la sua fortuna aspetta.
 Fabrizio
 Che tu sia benedetta.
240Benedetti quegli occhi e quel bocchino.
 Prendi, ti vuo’ donar quest’anellino.
 Corallina
 A me, signore.
 Fabrizio
                              A voi.
 Corallina
                                           Oh compatite,
 sono troppo gelosa
 di mia riputazione...
245Ma penso che il padrone
 può regalar la serva impunemente
 e può far, quando vuol, tacer la gente.
 Fabrizio
 Così diceva anch’io,
 volete? Io ve lo do.
 Corallina
250Eh! Per obbedienza il prenderò.
 
    Non apprezzo quest’anello,
 perché è ricco, perché è bello;
 delle gemme assai più stimo
 quella man che mel donò!
 
255   Un padron così amoroso,
 così caro e sì grazioso,
 dove mai trovar potrò?
 
    Corallina poverina,
 cert’affetto provo in petto
260che spiegarvelo non so. (Parte)