Amore in caricatura, Venezia, Fenzo, 1761

Vignetta Frontespizio
 SCENA II
 
 La baronessa OLIMPIA e la contessa GINGÈ, poi don POSIDARIO
 
 Baronessa
895Affé l’intende bene.
 Contessa
                                       Persuasa
 sono anch’io in verità.
 Baronessa
 Godiam la libertà fin che possiamo.
 Contessa
 Nel fior di gioventù non ci leghiamo.
 don Possidario
 Se ardito il piè s’avvanza
900vi domando perdon...
 Baronessa
                                          Bella creanza.
 don Possidario
 Scusate per pietà
 se l’afflitto mio cor...
 Contessa
                                        Che inciviltà!
 don Possidario
 Madama di Cracché
 diedemi permission né crederei...
 Contessa
905Dunque andate da lei.
 Baronessa
                                           Qui che cercate?
 don Possidario
 Lasciatemi parlar, non vi adirate,
 poiché da voi crudeli
 disprezzato mi vedo
 vengo a prender congedo. Addio.
 Baronessa
                                                              Buon viaggio.
 Contessa
910E felice ritorno.
 don Possidario
                                Ah no spietate
 più non vi rivedrò. Da questo suolo
 parto, fuggo, m’involo,
 per non vi dar più noia.
 Vado al paese mio, torno in Savoia.
 
915   Belle chi sa che un giorno
 non mi bramate ancor.
 Del mio sprezzato amor
 vi pentirete un dì.
 
 Baronessa, Contessa a due
 
    Povere sfortunate,
920di tanto ben private,
 di noi che mai sarà?
 
 don Possidario
 
    Voi m’oltraggiate,
 mi deridete,
 perfide siete
925senza pietà.
 
 Baronessa, Contessa a due
 
    Barbaro amore,
 povero core,
 tanto dolore
 mi fa pietà. (Partono)