Amore in caricatura, Venezia, Fenzo, 1761

Vignetta Frontespizio
 SCENA XIII
 
 Monsieur CÔTERÔTI, il marchese CARPOFERO, il conte POLICASTRO, il cavalier TRITOGANO e poi madama di CRACCHÉ
 
 Monsieur
 Cospetto! Quest’affronto
 l’ho sofferto per voi.
 Marchese
                                       Per cagion vostra
795madama mi ha insultato.
 Conte
 Sono io l’affrontato
 e vo’ soddisfazione.
 Cavaliere
 Ciascun di voi mi renderà ragione.
 Monsieur
 Venite ad uno ad uno,
800fuori di qui vi aspetto.
 Marchese
 Con tutti tre al cospetto
 di battermi non sfuggo a diritura.
 Cavaliere
 Non mi date timor.
 Conte
                                      Non ho paura.
 Monsieur
 Vedrete chi son io.
 Marchese
805Vedrete il bracio mio quel che sa fare.
 Conte
 Mi voglio vendicar.
 Cavaliere
                                      Mi vo’ sfogare.
 Monsieur
 
    Fuori, fuori sulla strada
 quanti siete colla spada
 io vi vo’ sperimentar.
 
 Marchese
 
810   Io vi sfido alla pistola
 e vi do la mia parola
 di venirmi a cimentar.
 
 Cavaliere
 
    Io v’aspetto senza fallo
 sopra un agile cavallo,
815la disfida ad accettar.
 
 Conte
 
    In cantina rinserrati,
 tutti quanti bene armati
 io vi sfido a contrastar.
 
 a quattro
 
    Cospetton vo’ soddisfarmi,
820dell’affronto vo’ riffarmi,
 me l’avrete da pagar.
 
 Madama
 
    Che cosa è stato?
 Ciascuno irato
 per mia cagione
825v’ho da trovar?
 
 a quattro
 
    Contro i nemici,
 contro i rivali
 l’ire bestiali
 vogl’io sfogar.
 
 Madama
 
830   Cavalierini
 vi chiedo pace.
 
 Monsieur
 
 Occhi assassini. (Con tenerezza)
 
 Cavaliere
 
 Labbro mendace. (Con tenerezza)
 
 Madama
 
 Pace vi chiedo
835per gentilezza.
 
 Marchese
 
 Tanta bellezza
 mi ha disarmato. (Con tenerezza)
 
 Conte
 
 Sono incantato,
 non so che far. (Con tenerezza)
 
 Madama
 
840   Cavalierino.
 
 Cavaliere
 
 Gioia mia bella.
 
 Madama
 
 Caro contino.
 
 Conte
 
 Siete una stella.
 
 Madama
 
 Pace marchese.
 
 Marchese
 
845Scordo le offese.
 
 Madama
 
 Pace vi chiedo
 Côterôti.
 
 Monsieur
 
    Viva il bel labbro
 che mi ferì.
 
 Madama
 
850   Lieti e felici
 da buoni amici
 vo’ che vi amiate,
 che vi abbracciate,
 che non istate
855più a taroccar.
 
 Marchese, Conte, Monsieur, Cavaliere a quattro
 
    Di più non dico,
 per voi lo faccio. (A madama)
 Son vostro amico,
 di cor v’abbraccio,
860non si contenda,
 solo si attenda
 lieti e contenti
 giorni passar. (Si abbracciano i quattro uomini fra di loro)
 
 tutti
 
    Che bel piacere,
865che bel contento
 senza il tormento
 che punge il core,
 senza l’ingrata
 rivalità,
870goder in pace
 la società.
 
 Fine dell’atto secondo