L’amore artigiano, Venezia, Fenzo, 1761

Vignetta Frontespizio
 SCENA XVII
 
 ANGIOLINA e i suddetti, poi ROSINA
 
 Angiolina
 Eccomi. Chi mi chiama?
 Tita
1160Giannino è che ti brama.
 Giannino
                                                Non è vero.
 Bernardo
 Vieni, vieni, cor mio.
 Se nessuno ti vuol, ti prendo io.
 Tita
 Che! Non vi ricordate
 l’impegno di Giannin colla fanciulla?
 Bernardo
1165Non mi ricordo nulla,
 mi sento in allegria,
 vo’ divertirmi e l’Angiolina è mia.
 Angiolina
 Voi non mi comodate.
 Tita
 Il pazzo non mi fate
1170che cospetto di Bacco... (A Bernardo)
 Bernardo
 Di Bacco e di tabacco
 di voi non ho paura,
 voglio far ancor io la mia figura. (Vuol prender per la mano Angiolina e va al solito traballando)
 
    L’Angiolina è cosa mia
1175e voialtri andate via,
 che la vo’ tutta per me.
 
 Angiolina
 
    Io non so di voi che fare. (A Bernardo)
 
 Tita
 
 E tu dei lasciarla stare. (A Bernardo)
 
 Angiolina
 
 Io Giannino vo’ per me.
 
 Giannino
 
1180Figlia mia non son per te.
 
 Rosina
 
    Ah briccone, all’osteria
 colle donne in compagnia?
 Tu l’avrai da far con me. (A Giannino)
 
 Giannino
 
    Con tuo padre son venuto. (A Rosina)
 
 Rosina
 
1185Bell’esempio che gli date. (A Bernardo)
 
 Tita
 
 Ma Giannino ti ha ceduto,
 ma tu devi sposar me.
 
 Rosina
 
    Non lo credo.
 
 Giannino
 
                              Non è vero.
 
 Bernardo
 
 T’ha ceduto, così è. (A Rosina)
 
 Rosina
 
1190   Traditore disgraziato,
 mentitore scellerato,
 senza legge e senza fé.
 
 Giannino
 
    Ah Rosina.
 
 Rosina
 
                          Disgraziato.
 
 Giannino
 
 Gioia bella.
 
 Rosina
 
                        Scellerato.
 
 Giannino
 
1195Vieni o cara, vien da me.
 
 Rosina
 
 Senza legge e senza fé. (In atto di partire)
 
 Giannino
 
    Mi vien male. (Si getta sulla banca)
 
 Rosina
 
                                 Cos’è stato? (S’accosta a lui)
 
 Giannino
 
 Deh soccorri il tuo Giannino.
 
 Bernardo, Tita, Angiolina a tre
 
 Ha bevuto il poverino,
1200altro male no non c’è.
 
 Rosina
 
    Voglio aiutarti
 ma non lo meriti,
 dovrei lasciarti (Gli dà dell’acqua odorosa e gli asciuga il volto)
 precipitar.
 
 Bernardo, Tita, Angiolina a tre
 
1205   Caritatevole
 gli porgi aita
 ma poi le dita
 ti puoi lecar.
 
 Giannino
 
    Idol mio son rinvenuto,
1210ti ringrazio dell’aiuto,
 benedetta, vita mia,
 sempre sia la tua pietà.
 
 Rosina
 
    Ah briccone all’osteria,
 colle donne in compagnia?
1215No, di te non ho pietà.
 
 Bernardo, Tita, Angiolina a tre
 
 Brava, brava in verità.
 
 Tita
 
    L’Angiolina ha da sposare.
 
 Angiolina
 
 Mi ha la fé da mantenere.
 
 Bernardo
 
 L’Angiolina vo’ per me.
 
 Giannino
 
1220Senti, senti. (A Rosina)
 
 Rosina
 
                          Che cos’è?
 
 Tita
 
    Vecchio pazzo rimbambito.
 
 Bernardo
 
 Temerario, disgraziato. (A Tita)
 
 Tita
 
 Oh cospetto! Ad un par mio?
 Ammazzare lo vogl’io. (Pone mano ad un’arma)
 
 Bernardo
 
1225Vieni avanti. (Mette mano anch’esso)
 
 Giannino, Angiolina, Rosina a tre
 
                            Aiuto, gente.
 
 Tita
 Insolente. (Si vogliono offendere e sono tenuti)
 
 Bernardo
 
                       Prepotente.
 
 Giannino
 
 Gente aiuto, in carità. (Vengono camerieri dell’osteria con bastoni a dividerli)
 
 Tita
 
    Hai ragione, ci vedremo.
 
 Bernardo
 
 Hai ragion, ci troveremo.
 
 Giannino, Rosina, Angiolina a tre
 
1230Pace, pace, per pietà.
 
 Tita
 
    Farò pace se Rosina
 comandarmelo vorrà.
 
 Bernardo
 
    Farò pace se Angiolina
 di buon cor mi pregherà.
 
 Giannino
 
1235   Via parlate, via pregate, (A Rosina ed Agnolina)
 tutto alfin si aggiusterà.
 
 Rosina, Angiolina a due
 
    Pace, pace domandiamo,
 di buon cor vi supplichiamo.
 Ritornate in amistà.
 
 Bernardo, Tita a due
 
1240   T’avrei punto le budelle
 ma per via di queste belle (Accennando i bastoni)
 pace, pace si farà.
 
 Giannino, Rosina, Angiolina a tre
 
 Tutto poi si aggiusterà.
 
 Bernardo, Tita a due
 
    Che si beva poffardiana!
1245E la pace all’artigiana (Danno a tutti da bere)
 che si faccia come va.
 
 tutti
 
    Pace, pace e non più guerra
 e felice in su la terra
 chi nemico alcun non ha.
 
1250   Viva viva l’allegria
 e la buona compagnia,
 pace, pace e sanità.
 
 Fine dell’atto secondo