L’amore artigiano, Venezia, Fenzo, 1761

Vignetta Frontespizio
 SCENA V
 
 ROSINA, poi FABRIZIO
 
 Rosina
825Oh! Chi è qui! Il cameriere
 di madama Costanza! Gli ho pur detto
 che non venga da me. Mi spiace assai
 che Giannino è di là che vede e sente
 ma è buon figliuolo, non dirà niente.
 Fabrizio
830Buondì bella ragazza.
 Rosina
                                          Vi saluto.
 Fabrizio
 Sono da voi venuto
 per dirvi che madama
 s’è di voi ingelosita
 e scacciommi di casa inviperita.
 Rosina
835Me ne dispiace assai.
 Fabrizio
                                          Di tal mio danno
 se la cagion voi siete
 risarcirmi dovete.
 Rosina
                                    E in qual maniera?
 Fabrizio
 Molto non vi domando
 pel mio risarcimento.
840Un pochino d’amore e son contento.
 Rosina
 (Povera me! Giannino
 non vorrei lo sentisse). In cortesia
 per ora andate via.
 Fabrizio
                                     Mi discacciate?
 Rosina
 Mio padre può venir; di grazia andate.
 Fabrizio
845Mandate la fanciulla
 come detto mi avete ad avvisarmi...
 Rosina
 Zitto per carità. (Vuol rovinarmi).
 Fabrizio
 Via, via, non v’inquietate,
 per or me n’anderò.
850Poscia ritornerò, quando non siavi
 timor di qualche imbroglio.
 Deh vogliatemi ben, ch’io ve ne voglio.
 
    Bella vi lascio in pace
 ma con voi resta il cor.
855Deh non mi dite audace
 s’io vi domando amor,
 costanza e fede. (Parte)