L’amore artigiano, Venezia, Fenzo, 1761

Vignetta Frontespizio
 SCENA XIV
 
 Madama COSTANZA e detti
 
 Costanza
 Olà. Chi è qui? Che impertinenza è questa?
 Fabrizio
455Perdoni. (Ritirandosi)
 Rosina
                    Compatisca.
 Costanza
                                             Impertinente,
 vieni qui ad assettarti?
 Rosina
                                             Io son venuta
 a portarle l’andrienne ed aspettando...
 Costanza
 E dov’è quest’andrienne?
 Rosina
                                                 È al suo comando.
 Ehi ragazza. (Chiama alla porta la scolara)
 Fabrizio
                           (M’aspetto
460sopra me la tempesta).
 Rosina
                                             Eccolo qui, (Viene la ragazza, Rosina spiega l’andrienne)
 osservi se non pare
 che sia nuovo di pezza. Se lo provi.
 Spero che le anderà perfettamente.
 Costanza
 Oibò. Pessimamente
465quest’abito è riescito.
 Rovinato è il vestito.
 Così non lo volea.
 L’avrei dato al sartor, se ciò credea. (Getta il vestito sopra una sedia)
 Rosina
 Ma lo provi.
 Costanza
                         Non voglio.
 Rosina
470Sel provi e lo vedrà...
 Costanza
 Vattene via di qua.
 Rosina
                                      Così mi tratta?
 Una sarta par mio tratta così?
 Sono stata una pazza a venir qui.
 Servo le prime dame,
475servo le cittadine
 ed ho piena la casa
 d’abiti di velluto e di broccato.
 Altro che questo straccio rivoltato! (Strapazza il vestito)
 
    Ho servito le prime signore
480e son tutte contente di me
 e ho imparato da un bravo sartore,
 da monsieur Sganarelle franscé.
 È famosa la mia abilità.
 E bandiera di me non si fa.
 
485   Ragazza, fanciulla
 qual ella mi vede,
 la testa mi frulla
 più ch’ella non crede.
 Si tenga signora
490la sua nobiltà,
 Rosina sartora
 qui più non verrà. (Parte)