L’amore artigiano, Venezia, Fenzo, 1761

Vignetta Frontespizio
 SCENA IX
 
 ROSINA esce di casa con la sua scolara che porta i lavori
 
 Rosina
 Via destati, cammina,
 sei ancora assonnata?
 Sei di sonno impastata. Ragazzaccia
 non mi far arrabbiare,
280che le mani mi sento a pizzicare.
 (Purtroppo ho il diavolino
 che di dentro mi stuzzica e mi rode.
 Non vorrei che Giannino
 fossesi raffreddato. Io non ho colpa
285se quella volpe vecchia di mio padre,
 accortosi del fatto,
 scese le scalle a scorbacchiarlo a un tratto
 ma ciò è il men che mi preme,
 quel che tiemmi in pensiere è la cuffiara.
290Ma, perdinci, s’io vedo
 che nulla nulla a bisticciar si metta,
 chi son io lo vedrà quella civetta).
 Viemmi dietro; cammina. (Alla ragazza avviandosi)