Amor contadino, Venezia, Fenzo, 1760

Vignetta Frontespizio
 SCENA III
 
 TIMONE con lanterna e detti
 
 Timone
1110Che rumore? Chi è qui? Che cosa è stato?
 Siete qui nuovamente? (Scoprendoli)
 Vattene, impertinente. (A Clorideo)
 E voi, andate via. (Ad Erminia)
 Io non voglio rumori in casa mia.
 Clorideo
1115E avrete cuor sì fiero
 di volermi ramingo a notte oscura?
 Erminia
 Nemico di natura,
 nemico di pietà sarete a segno
 d’usar con donna un trattamento indegno?
 Timone
1120Lo sa, lo sa costui
 se pietoso gli fui. Se non vedessi
 che vi fosse fra voi sì fatto imbroglio,
 v’userei la pietà che usare io soglio.
 Clorideo
 Per te, crudel. (Ad Erminia)
 Erminia
                              Per tua cagion, spietato. (A Clorideo)
 Timone
1125(Mi duole il cor di comparire ingrato).
 Figliuoli, io parlo schietto,
 cibo, ricovro e tetto
 v’offrirei fra le mie povere soglie,
 se foste in carità marito e moglie.
 Clorideo
1130Ah la Lena signor?
 Timone
                                     Figlio, la Lena
 non è per te. Scoperto ho qualche cosa.
 Veggo ch’è innamorata
 e ad altri nel cuor mio l’ho destinata.
 Clorideo
 Misero me!
 Erminia
                         Crudele!
1135M’odi così che ognuna,
 fuorch’Erminia, può far la tua fortuna?
 Timone
 Oh povera ragazza.
 Mi move a compassion. Che trovi in lei
 che la guardi con odio e con dispetto?
1140Non ha forse un bel garbo e un bel visetto?
 Clorideo
 Non odio il di lei volto,
 non spregio il di lei cor. Noto è ad Erminia
 che amo la libertà, che mia delizia
 sono i boschi e le selve e ch’io non voglio
1145per lei soffrir dei cittadin l’orgoglio.
 Timone
 Bravo; ti lodo e veggo
 che pensi giusto. E voi, s’egli vi preme,
 con lui venite ad abitare in villa,
 che vivrete quieta e più tranquilla. (Ad Erminia)
 Erminia
1150Cieli! Per viver seco
 basterebbemi ancora un antro, un speco.
 Timone
 Senti? Rendi giustizia
 a un sì tenero amor.
 Clorideo
                                        Deh pria lasciate
 che intiepidisca o che distrugga amore
1155quella fiamma fatal che m’arse il cuore.
 Timone
 Ha ragione, ha ragion. Soffrite un poco. (Ad Erminia)
 Arderà al nuovo foco. Orsù non voglio
 che più raminghi andate.
 In casa mia restate. Ma, intendiamoci,
1160non nello stesso sito,
 fin che non siete ancor moglie e marito.
 Tu andrai sopra il fenile; (A Clorideo)
 al sesso femminile
 devesi più riguardo e più rispetto.
1165Sì, di buon cor, vi cederò il mio letto. (Ad Erminia)
 
    Son contentissimo, ve lo prottesto
 quando al mio prossimo posso giovar.
 
    Se il cielo provido ci dà del bene
 la gratitudine si deve usar.
 
1170   Pacificatevi e poi sposatevi
 e poi servitevi come vi par.