Amor contadino, Venezia, Fenzo, 1760

Vignetta Frontespizio
 SCENA II
 
 ERMINIA ed il suddetto
 
 Erminia
 Ah destino inumano!
 Cerco ricerco invano
 da’ villici indiscreti
1085chi m’accolga pietoso e chi m’aiuti;
 non riscuote il pregar ch’onte e rifiuti.
 Questo è l’albergo indegno,
 fonte ria del mio sdegno.
 Quivi son io forzata,
1090fin che in dolce sopor ciascun riposa,
 passar l’umida notte all’aure ascosa.
 Barbaro Clorideo, per tua cagione (Va cercando da sedere e ritrova un sasso)
 soffro sì dure pene...
 Ecco un aspro sedil. Soffrir conviene. (Siede)
 
1095   Stelle ingrate ai cuori amanti,
 quando fine avranno i pianti?
 Quando pace avrà il mio cor?
 
 Clorideo
 
    Crudo fato, avversa sorte,
 dammi pace o dammi morte,
1100che inumano è il tuo rigor.
 
 Erminia
 Parmi di sentir gente.
 Clorideo
 Aimè qualcuno io sento.
 Erminia
 Ah mi palpita il cor.
 Clorideo
                                       Tremo e pavento.
 Erminia
 Meglio fia assicurarmi. (S’alza)
 Clorideo
                                              Ah non m’inganno. (Veggendo moversi Erminia s’alza)
 Erminia
1105Chi sarà?
 Clorideo
                     Chi fia mai?
 Erminia
                                              Novello impegno.
 Clorideo
 S’avvicina.
 Erminia
                       S’accosta.
 Clorideo
                                           Audace. (Scopre Erminia)
 Erminia
                                                            Indegno. (Scopre Clorideo)
 Clorideo
 Sazia non sei di tormentarmi ancora?
 Erminia
 No, si placchi il tuo core oppur si mora.
 Clorideo
 Lasciami.
 Erminia
                     Nol sperar.
 Clorideo
                                            Perfida.
 Erminia
                                                             Ingrato.